L’energia femminile: l’Orso dalla Luna Crescente

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Ho sempre pensato che l’energia femminile fosse in grado di governare e condurre verso altre soluzioni l’umanità, che oggi si avvale solo della logica, cercando così le cause di ogni male. Il mondo è pervaso da una forza violenta e nociva che si abbatte su tutto ciò che incontra rendendoci succubi dei ragionamenti. Gli schemi mentali ci costringono a indossare una maschera che si nutre dei modelli comportamentali, i quali sono più dannosi delle radiazioni. E noi, anime erranti, siamo un po’ come il protagonista del film Vanilla Sky che si sente sicuro solo quando si nasconde dietro una pelle di plastica, con cui sfoggia una falsa sicurezza. Invece sarebbe più saggio osservare le nostre emozioni e trarre forza da esse, soprattutto quando ci troviamo nella valle oscura, quando la nostra mente è annebbiata dalle energie della depressione, dell’ansia o dell’infelicità, perché dopo il buio c’è sempre la luce.

Le donne lo sanno, da sempre, poiché loro provengono dalla Terra che le ha generate e nutrite. Come la Terra, noi donne siamo cicliche e il nostro essere è pervaso dalla Madre di tutte le cose: la Creatività. Il seme dal quale si origina la Vita. A tal proposito vi racconto una storia antica. Essa – che ha diversi titoli ma Clarissa Pinkola Estés in “Donne che corrono con i lupi” la chiama “L’Orso dalla Luna Crescente” – narra di una giovane che viveva nel bosco e attendeva l’arrivo del marito andato in guerra. La donna, quando seppe che l’uomo sarebbe stato congedato, gli preparò un banchetto prelibato ma lui rientrato a casa fu aggressivo come non mai. La ragazza allora si rivolse a una guaritrice che le disse che le avrebbe preparato una pozione a patto che però lei si recasse sulla montagna nella dimora dell’orso nero, al quale avrebbe dovuto estirpare un pelo della luna crescente che sarebbe servito per l’incantesimo.

Iside
Iside

La donna, tutta contenta, si avventurò per il monte, ignara delle pericolose peripezie che avrebbe dovuto affrontare e superare, ma di fronte a ogni ostacolo lei ringraziava, cantava e danzava rendendo omaggio agli alberi, al vento, che le impediva di salire sulla montagna, agli uccelli e a tutto ciò che rendeva il suo percorso accidentato. Giunta a destinazione, la ragazza cominciò di nascosto a nutrire l’orso nero e, quando arrivò il momento tanto atteso, si mise a ringraziarlo. L’animale, intenerito, le consentì di farsi strappare il pelo dalla luna crescente con la promessa che, una volta compiuto il gesto, la giovane sarebbe tornata a casa di corsa. Tutto andò per il meglio. La ragazza tornò tutta soddisfatta dalla guaritrice ma questa bruciò il pelo dicendo: «Ora, per favore figlia mia torna a casa con queste tue nuove conoscenze e comportati nello stesso modo con tuo marito». Ovviamente la storia è metaforica.

Quando siamo pervasi dalla collera oppure dalla paura o da altre emozioni, occorre chiamare l’energia della pazienza; una saggezza tutta al femminile, che non equivale ad assumere un atteggiamento buonista, deleterio per noi e per gli altri, ma vuol dire allargare lo sguardo affinché il ciclo della rabbia o della frustrazione o della tristezza si comporti proprio come tutti gli altri cicli; cioè monta, cala, muore e si libera sotto forma di energia creativa.

La donna è stata paziente prima di tutto con se stessa e ha intrapreso un percorso iniziatico verso la riscoperta della propria interiorità, scendendo nel mondo delle tenebre, proprio come fa Euridice. L’Orso simboleggia la Resurrezione, protegge il suo territorio ed è capace al contempo di essere disponibile e accessibile con chi è paziente. Noi donne dobbiamo ritornare alla Terra curando il giardino delle cose sommerse con amore e fiducia. E, rimanendo sospese tra le tenebre e la luce, siamo un po’ Madonne e un po’ Streghe.

Raffaele Morelli, psichiatra di fama nazionale, nel libro “Le piccole cose che cambiano la vita” scrive di energia femminile in questi termini: «(…) La Donna di tutte le Donne che abita ognuno di noi, maschi e femmine, si sente infelice (…)». Morelli la chiama Iside ma Lei ha tanti volti e nomi. «(…) Iside vive nel mistero, nel buio, nella notte, eppure illumina le nostre vite anche se per pochi bagliori (…)». Costei, secondo lo psichiatra, è insoddisfatta di essere relegata al ruolo di regina della casa e si appresta a scendere in campo per cambiare le cose. Insomma, l’energia femminile, che è presente anche nell’uomo, pervade ogni cosa. Lasciamola fluire ed essa ci sosterrà e ci condurrà verso la strada di casa.

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