Salute e Stili di Vita

Piccole azioni per un turismo responsabile. Ecco come si viaggia sostenibile

La sostenibilità fa sempre più rima con turismo. Si tratta di un nuovo modo di viaggiare rispettoso non solo dell’ambiente ma anche delle popolazioni locali. La sostenibilità implica però uno stile di vita più lento e più a misura d’uomo. Ma quali sono le azioni da compiere per un turismo responsabile?

“Innanzitutto è importante prestare attenzione alla scelta dei mezzi di trasporto”, ci spiega Teresa Agovino, ingegnere ambientale che aiuta i viaggiatori, gli hotel e i tour operator a ridurre il loro impatto ambientale.

turismo responsabile
Nella foto Teresa Agovino

Da una ricerca effettuata da ZeroEmptySeats, si evince infatti che l’emissione di anidride carbonica al chilometro è di 95 grammi se si viaggia in auto in solitaria o in due, di 58 grammi se il veicolo è al completo e di 36 grammi su un autobus con non meno di 30 passeggeri.

E in tal senso le notizie sono positive, soprattutto se si considerano le abitudini degli under 30. In Europa sono in crescita i giovani che decidono di girare il continente in maniera intelligente, preferendo il pullman all’auto e ai voli low cost.

Tra le altre azioni per un turismo responsabile figura poi la scelta della location nella quale si vuole soggiornare. “Meglio una Homestay o un B&B. E se si preferisce un albergo, optate per una struttura che attui politiche di sostenibilità che vanno dall’uso dei dispenser a colazione alla scelta del personale locale, precisa Agovino che aggiunge all’elenco anche “l’acquisto di prodotti di manifattura locale per supportare le popolazioni autoctone”.

Un turista che viaggia in maniera sostenibile è dunque attento ma non rigido. La parola chiave è gradualità. “A volte bastano piccoli gesti per rispettare la natura e le popolazioni, anziché grandi stravolgimenti, non perseguibili nel tempo”, afferma Agovino che conclude: “E se si viaggia con i bambini è bene cercare, anche in questo caso, l’equilibrio con piccole azioni, preferendo per esempio posate in plastica rigida, non monouso, e località nella natura dove è possibile esercitare facoltà in disuso come la manualità e stimolare così la fantasia dei più piccoli che vengono abituati al rispetto dei luoghi e delle persone che ci vivono”.  

Maria Ianniciello

Credit: foto di copertina © Beboy – Fotolia.com

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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