Il peccato di Eva

E. Riccobono - © la Biennale di Venezia - Foto ASAC
E. Riccobono – © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

C’è una tendenza, tutta nostra italiana, a sottovalutare l’importanza, il ruolo e, talvolta anche, la bellezza dei volti made in Italy. Quest’anno la 70esima edizione del Festival del Cinema di Venezia ha voluto lei, Eva Riccobono, classe ’83, sulla croisette dell’evento patinato, scelta che ha fatto scoccare la polemica, ormai ufficializzata dalle critiche di improvvisati opinionisti sui vari social network. In molti (in tantissimi, veramente) si sono lamentati sulla nuova madrina: chi è “questa” algida modella che tutto sembra tranne che una donna sicula? Molti italiani dovrebbero essere un po’ come i francesi, almeno per quanto riguarda un patrimonio che nessuno può toglierci al mondo: la bellezza. Come i “cugini” d’Oltralpe, gli italiani dovrebbero “difendere” con il mondo le meraviglie che il nostro Paese mostra, donne comprese. Invece ecco arrivare le solite critiche, i soliti, ormai anche noiosi, dibattiti da rotocalco cheap che declassano ciò di cui invece dovremmo andare fieri.

Beach shooting - E. Riccobono - © la Biennale di Venezia - Foto ASAC
Beach shooting – E. Riccobono – © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

Se gli italiani invece che restare sempre ancorati al passato glorioso di femme fatale dal nome di Sofia Loren o Claudia Cardinale guardassero un po’ al futuro (anche la bellezza che si evolve) sarebbero oggi fieri di mostrare al mondo dello stile il nuovo concetto di raffinatezza, impersonato – ed è una verità oggettiva – dall’eleganza di Eva Riccobono. Intanto chi è: Eva è una modella di Palermo che ha iniziato la sua carriera a soli 19 anni, esordendo in un video del gruppo musicale La Crus. Da lì a Milano, e poi a New York è un attimo. La modella sicula si ritrova dopo qualche anno a posare per il calendario di L’Oréal e viene notata anche nella “vicina” Panarea dal duo Dolce&Gabbana. Nel suo curriculum si segnalano, oltre alle piazze della moda di tutto il mondo, il Calendario Pirelli (2003, fotografata da Bruce Weber) e anche la cover per il patinato (e snob) Elle France. Ma veniamo al cinema, argomento caldo di questi giorni. Eva ha debuttato nel 2008 in Grande, grosso e Verdone di Carlo Verdone interpretando il ruolo di un’eterea donna francese (che poi è un escort di alto borso) dal nome Blanche Duvall. Ma è il 2013 ad avvicinarla definitivamente al grande schermo, suo grande sogno, tra l’altro, con il film Passione sinistra di Marco Ponti, ruolo che l’ha portata ricevere lo scorso giugno il Premio Ciack d’oro come “miglior attrice non protagonista” e al tempo stesso una candidatura al Nastro d’argento. Il percorso della bella Eva non è un sentiero fatto solo di bellezza. Forse prima di puntare il dito contro una vera bellezza bisognerebbe studiarle lo sguardo, quello che comunica intelligenza ed esperienza.

Ornella Fontana

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