Il Pipistrello al San Carlo di Napoli

Il corpo di ballo del San Carlo
Il Teatro di San Carlo rende omaggio ad uno dei più grandi coreografi  del nostro tempo, Roland Petit, a poco meno di un anno dalla sua scomparsa.
Roland Petit
Sabato 14 aprile (ore 20,30) va in scena Il Pipistrello, fortunatissimoballetto  su musiche di Johann Strauss figlio, che Petit creò su commissione della Principessa Grace di Monaco.
Classe 1924, Petit nasce  a Villemomble dal proprietario di un caffè parigino poco lontano dal Moulin Rouge. È in questa vivace e colorata realtà  che il piccolo Roland  capisce  che la sua sarebbe stata  – come egli stesso amava dire  – una vita vissuta “attraverso la danza e per la danza”.  


In ogni sua creazione, così come per Il Pipistrello, si respira “quell’inconfondibile aria parigina” che segnò profondamente la sua esistenza. Enfant prodige del balletto francese che rinasce  dopo la guerra: il suo Le Jeune Homme et la Mort, del 1946, su un’idea di Jean Cocteau ci rivela il suo genio, come Carmen del 1947, un piccolo gioiello che contribuisce a lanciare Zizi Jeanmaire, musa e compagna  di una vita vita. Seguono centinaia  di creazioni, il periodo  americano dedicato a musical e cinema  (nei primi anni del ’50 firma  le coreografie di alcuni film di successo  da La scarpetta di vetro e Papà Gambalunga a Il favoloso Andersen) e balletti  come  Mon truc en plumes del 1961,  o Notre Dame de Parisdel 1965. Il suo raccontare  è scandito  da “passi attraverso i ricordi”, da quelli dell’infanzia al forte legame con la sua Zizi  alle collaborazioni con le menti più vivaci  del secolo scorso, da Jean Cocteau  e Pablo Picasso a Giorgio De Chirico e Yves Saint Laurent (che disegnerà le guepiere colorate per  Carmen). A cui si aggiungono icone del mondo del cinema come Fred Astaire, Charlie Chaplin e Marilyn Monroe o autori “speciali”  Georges Simenon, Jacques Prévert, Jean Anouilh per i libretti.

Die Fledermaus (in italiano Il Pipistrello), la  celebre operetta di Johann Strauss figlio va in scena per la prima volta a Vienna nel 1874.  Roland Petit  ne da un’interpretazione classica, utilizzando  assoli, ensemble e pas de deux. I tre  atti del libretto originale di Carl Haffner e Richard Genée, vengono spalmati in sette quadri. Protagonisti sono  Bella (qui interpretata da Olga Esina e, il 18 e 19 aprile da Giovanna Spalice) e Johann (Kyrill Kourlaev/Robert Tewsley [18, 19 aprile]), perfetti esempi di una famiglia alto borghese, con le sue consuete dinamiche domestiche. L’amore di Bella per il marito è turbato da una strana trasformazione: ogni notte si trasforma in pipistrello, e vaga per locali ad insidiare altre donne. Bella non si perde d’animo e grazie all’aiuto del caro amico di famiglia Ulrich (Eno Peci/ Gianluca Nunziata [18, 19 aprile]) segue il marito e travestita anche lei  con tanto di parrucca dal taglio parigino e guepiere  in bella vista ammalia gli avventori  compreso l’ignaro  marito. Nel secondo atto, Johann tenta di sedurre Bella che continua a divertirsi alle sue spalle fino a scatenare una lite  che porterà all’arresto di Johann. La vendetta è compiuta: il marito/pipistrello ha avuto la sua “lezione” e  Bella  riesce a liberare il marito, tagliando  le famose ali con delle “forbici”.
Andato in scena per l’ultima volta al San Carlo nel 1994, Il Pipistrello, è qui proposto nella versione ripresa da Luigi Bonino, storico assistente di Petit,  con le scene di Jean-Michelle Willmotte e i costumi di Luisa Spinatelli  ( allestimento del Teatro alla Scala di Milano). Sul podio, a dirigere l’Orchestra stabile del Massimo napoletano sarà Nicolae Moldoveanu (al San Carlo già nel 2006 per un altro balletto, Onegin). Sul palco, oltre ai protagonisti, Primi ballerini, Solisti e Corpo di Ballo diretto da Alessandra Panzavolta, con la partecipazione della Scuola di Ballo diretta da Anna Razzi. 

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