I “ritratti” cantautorali di Andy Micarelli

ritratti andyAndy Micarelli, cantautore polistrumentista, si addentra nei  meandri della canzone d’autore con “Ritratti”. Ritratti d’amore, di vita, di città. Limpidi, profondi, intensi, struggenti. I testi che compongono questo primo album del cantautore di Chieti irrompono nella quotidianità sconquassandone ritmi e certezze. L’album, targato Music Force, pare quasi proiettare delle immagini. Lo sguardo è, però, sempre diverso: in “Un sentiero” gli occhi sono persi nel vuoto, il tempo sottrae  i ricordi, la bellezza, il veleno e allora Andy scrive una canzone per tracciare un sentiero che, privo di ricordi, ci riconduca verso le porte del cuore.

Sdegnato e arrabbiato, tuttavia delicato, è il racconto della violenza subita da “Carolina” una ragazzina la cui bellezza viene deturpata al pari della sua amata terra.  Il raffinato guitar solo di Luca Mongia ne “Il cielo e la vita” è un soffio di stupore verso il mistero della vita. “Le nostre città” è un brano che ci proietta nel film di una vita che scorre via,  scandita dal ticchettìo dei tasti di un pc, o dal rumore stantìo di un condizionatore che ci protegge dentro il fortino delle quattro mura. Le tracce, scritte a quattro mani con l’autore Antonio Cessari,  sono profumate di raffinatezza che sfocia in poesia sulle note de “ Il tuo ritratto”: l’amore assoluto viene descritto con delle suggestive istantanee: il bacio più dolce, il sentiero più lungo, un incanto sottile, una brezza leggera di un’alba d’estate. Gli spunti di riflessione non si esauriscono:  il desiderio di evasione e la sensazione di impazzire de “Il tram” , lo struggimento d’amore di “Gina” l’amante discriminata per il suo ceto sociale e l’inquietudine di uno sguardo sfuggente “sott’ uocchie”, descritto dalla intensa voce di Laura di Pancrazio sono solo le fondamenta di un repertorio destinato a crescere.

 Raffaella Sbrescia

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