Grandi temi e attualità a Venezia

FRIEDKINBertolt Brecht disse: «L’arte non è uno specchio da mostrare bensì un martello con cui trasformare la società». Con questa citazione il regista William Friedkin, a cui questa sera verrà assegnato il Leone d’Oro alla carriera, ha spiegato quale sia la motivazione che lo spinge a fare ancora dei film. Per lui il cinema serve a far accettare alla società quello che è e, con immensa passione, precisione e competenza, oseremmo dire, chirurgica è riuscito a costruire un proprio percorso cinematografico rivoluzionario. Lui, che lavora quasi come uno psichiatra con i suoi attori, parlandoci a tu per tu carpendone, quindi, i segreti più reconditi, riesce a renderli capaci di reagire esattamente come pensato da lui stesso in visione della preparazione di un film. Sempre memore del grande successo de “l’Esorcista”, Friedkin ha sottolineato la grandezza del potere della fede in Cristo e, a dimostrazione della sua grande umiltà, ha evidenziato l’importanza della condivisione e della collaborazione in un team, senza contare che molto spesso alcune delle idee più brillanti, contenute nei suoi lavori, sono venute fuori grazie alla sua grande apertura mentale.

reitz okTra i protagonisti della giornata anche E. Reitz che, con “Home from Home- Chronicle of a Vision”, fuori concorso, ha reso omaggio alla “Heimat” il luogo natìo, l’insostituibile luogo origine di ognuno di noi. Il senso di melanconia, di perdita, che pervade il termine, per Reitz assume, invece, un significato poetico: si tratta, infatti, di qualcosa che ognuno di noi perde lungo il percorso di crescita individuale e il cui ricordo ci occorre per affrontare le sfide che il mondo ci impone.

EMMA DANTELa grande protagonista della giornata è Emma Dante che con “Via Castellana Bandiera”, in concorso per la sezione Venezia 70,  ha già conquistato moltissimi consensi e che, in conferenza stampa, è stata accolta da uno scroscio di applausi da parte degli entusiasti presenti. Il film, che tratta di un duello muto tra due donne che si affrontano attraverso l’intimo confronto degli sguardi, rappresenta una torretta di osservazione sul mondo nonché uno sconfinamento naturale della regista dal mondo teatrale a quello cinematografico. Il film, secondo la Dante, esprime uno stato dell’essere e non descrive un luogo geografico. Poi, nel parlare dell’omosessualità, l’artista ribadisce, con forza, il suo essere stanca di dover sempre cercare un modo per raccontare quello che è semplicemente amore. Infine, parlando della condizione dell’uomo attuale, Emma Dante sottolinea che viviamo una fase di stallo che somiglia molto a quello che noi siamo: in un momento in cui non si riesce nemmeno a cadere sarebbe  meglio cadere del tutto per poi rialzarsi.

WASIKOWSKALa lunga carrellata di conferenze stampa si chiude con “Tracks”, presente al Festival per Venezia ’70, il film basato sulla storia vera di Robyn Davidson e sulla sua traversata in solitario da Alice Springs a Uluru, fino all’Oceano Indiano. Il suo alter ego sul campo è impersonificato dall’esile figura di Mia Wasikowska che riesce a trovare la forza necessaria per affrontare l’impervio deserto australiano. Il film che narra, quindi, di un’impresa apparentemente impossibile rispecchia la voglia che un tempo i giovani avevano di compiere imprese straordinarie e oggi pare essere finita in secondo piano.

 Raffaella Sbrescia

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto