PIETRE D’INCIAMPO PER NON DIMENTICARE

Trentasei Stolpersteine per non dimenticare. Le pietre d’inciampo verranno installate a Roma oggi, 14 gennaio 2013, e domani sui marciapiedi prospicienti le abitazioni dei deportati razziali e politici in ricordo delle loro tristi storie, affinché non si ripetano mai più. Autore dell’installazione sarà l’artista tedesco Gunter Demnig che posizionerà personalmente le 36 pietre, che andranno ad aggiungersi alle 156 già posizionate nel 2010, 2011 e 2012. Cinque i Municipi coinvolti: Municipio I (Centro Storico); Municipio II (Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Trieste); Municipio IX (Prenestino Labicano, Tuscolano, Appio Latino); Municipio XVII (Borgo, Prati); Municipio XVIII (Aurelio, Trionfale, Primavalle).

L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista è invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, rom, omosessuali. Un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale,  a conferma che la memoria non può risolversi in un appuntamento occasionale e celebrativo ma deve costituire parte integrante della vita quotidiana.

Sceglie dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto uno o più deportati e vi installa altrettante “pietre d’inciampo”, sampietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10×10). Li distingue solo la superficie superiore, a livello stradale, perché di ottone lucente. Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte.

Il giorno e l’ora della collocazione delle pietre è annunciata agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che il progetto vuole «ricordare abitanti del quartiere uccisi e perseguitati dai fascisti e dai nazisti, deportati, vittime del criminale programma di eutanasia o oggetto di persecuzione perché omosessuali». L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità.

I primi “Stolpersteine” sono stati installati a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono stati distribuiti oltre 37.000 in diverse città tedesche ed europee. Invitato per la prima volta in Italia  nel 2010, Gunter Demnig ha consentito al nostro paese di entrare a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.

Memorie d’inciampo a Roma è promosso da: ANED (Associazione Nazionale ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale ex Internati), CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane Italiane, Museo Storico della Liberazione.

La quarta edizione è organizzata dall’Associazione culturale arteinmemoria. Istituita nel maggio 2012, si prefigge il compito di rendere vivi e attuali la storia e la memoria attraverso manifestazioni artistiche e architettoniche che privilegino linguaggi decisamente innovativi rispetto a quelli tradizionali e accademici. Il progetto, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha il Patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità Ebraica di Roma e dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.

A cura di Adachiara Zevi, si avvale di un Comitato scientifico costituito dagli storici Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Antonio Parisella, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Michele Sarfatti e di un Comitato organizzativo composto da Marina Fiorentino, Annabella Gioia, Elisa Guida, Daniela Mantarro, Eugenio Iafrate, Sandra Terracina. Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di ognuno, compresa l’installazione, è di 120 euro.

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