Libri: recensioni & interviste

In ‘Nessuno sa di noi’ di Simona Sparaco il dramma dell’aborto terapeutico

Se qualcuno ci chiedesse di decidere tra la vita e la morte, sceglieremmo sempre la vita perché siamo biologicamente programmati a farlo. Ma se qualcuno ci chiedesse di scegliere tra una vita di sofferenza e la morte, la risposta potrebbe essere differente dalla prima perché il nostro cervello vuole evitare in primis il dolore. Talvolta però il dispiacere che crea una perdita diventa insopportabile tanto da indurci ad optare per una sorta di accanimento terapeutico pur di avere un nostro caro con noi! Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco pone, leggendolo, questi ed altri interrogativi.

Nessuno sa di noi

Nessuno sa di noi di Simona Sparago. La trama e la recensione

L’autrice scrive un romanzo commovente che mette il lettore e la lettrice con le spalle al muro annichilendoli perché, come accennato, una storia del genere suscita domande nuove e spiazzanti.

Trovi il romanzo di Simona Sparaco qui

E io cosa farei se fossi al posto di Luce e Pietro? Mi comporterei come lei? Delegheri ogni scelta al mio compagno? Gli darei l’autorizzazione di decidere del mio corpo e della vita che mi cresce dentro in quel modo? Luce è tuttavia una donna fragile, che si lascia guidare fino a quando non ne può più di stare a guardare.

Nello studio medico, dove con Pietro è andato per fare una nuova ecografia, Luce resta infatti inerte quando la ginecologa le comunica che suo figlio Lorenzo ha una grave displasia scheletrica. Eppure lei lo sente scalciare, farsi spazio, insomma lo sente vivere…

Un romanzo commovente…

Simona Sparaco in Nessuno sa di noi usa la prima persona per raccontare l’esperienza personale e soggettiva di una donna alle prese con un aborto terapeutico e lo fa senza giudizio, facendo soltanto intravedere qual è lo scenario italiano in materia, perché ciò che interessa alla scrittrice non è la cruda attualità bensì lo spazio interno della protagonista che, a causa di quell’evento traumatico, riconsidera molti aspetti della sua esistenza (anche il rapporto con Pietro) in un’ottica diversa. Più intenso di Se chiudo gli occhi (Giunti), Nessuno sa di noi mi ha molto commossa fino alla lacrime. Da leggere! Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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