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La cacciatrice di storie perdute: recensione del romanzo

Quando i personaggi di un romanzo diventano reali tanto da farti percepire le loro emozioni addirittura nel corpo, significa che quel libro è stato scritto con il cuore. Nessun cliché ne La cacciatrice di storie perdute ma solo la perenne sensazione che quanto riportato su carta da Sejal Badani, pur appartenendo al regno della fantasia, sia stato il risultato di storie realmente accadute che s’intersecano e che nel corso dei secoli hanno accomunato donne di molti Paesi del mondo.

la cacciatrice di storie perdute

E, infatti, La cacciatrice di storie perdute – che in Italia, è edito da Newton Compton editori – ha come protagoniste due donne, lontane dal punto di vista cronologico eppure così vicine.

Jaya è ad un passo dal divorzio. Dopo tre aborti che l’hanno allontanata dal marito, decide di seguire le tracce del destino e si reca in India, la terra natia dei genitori. Qui incontra Ravi, un intoccabile che ha fatto da domestico a sua nonna Amisha, la coprotagonista di questo romanzo meraviglioso.

Essere donne in India, soprattutto negli anni della colonizzazione britannica, era una sciagura. Il destino era già deciso: a una certa età la ragazza lasciava la casa dei genitori che stipulavano una sorta di contratto matrimoniale con la famiglia dello sposo che era per la ‘malcapitata’ uno sconosciuto. Si dava una dote in cambio della sposa che era destinata alla cura della casa e della prole. Più la dote era cospicua più il promesso sposo era benestante. Un baratto, dunque.

Questo fu anche il destino di Amisha che ebbe la colpa di pensare con la sua testa. Raccontava storie Amisha e le sapeva riportare su carta.

Ma non voglio anticiparvi nulla… nel frattempo posso solo suggerirvi di leggere questo romanzo meraviglioso che con le sue oltre quattrocento pagine riesce a farti sentire le sensazioni che provano i personaggi aprendo quella ferita che probabilmente molte donne, Occidentali e non, portano dentro di sé, cioè quell’amara e atavica sensazione che qualcosa o qualcuno possa impedirci di realizzare i nostri desideri più intimi.

La cacciatrice di storie perdute è un romanzo che tutte le donne dovrebbero leggere per conoscere e conoscersi, dato che insegna quanto potente siano l’amore e il coraggio di mantenersi fedeli ai propri valori.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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