DALL’EROTISMO A UNA STORIA DI AMORE E SANGUE: ALMUDENA GRANDES

Almudena Grandes

Si è fatta conoscere per il romanzo erotico “Le età di Lulù”, ma oggi, come spiega questa mattina sul quotidiano La Repubblica, si è distaccata dall’erotismo degli esordi perché interessata  alla politica, nonostante l’amore resti il punto nevralgico della sua prosa. Ci riferiamo a Almudena Grandes, l’autrice spagnola che ha recentemente pubblicato “Il ragazzo che leggeva Verne”, edito in Italia da Guanda, e che è stata una delle protagoniste del Pordenonelegge. Nel romanzo, ambientato sul finire degli anni Trenta e gli anni Quaranta, il protagonista è Nino, figlio di una guardia civile di stanza nella provincia montuosa di Jaén. Nel 1947 il leggendario partigiano Cencerro imperversa sui monti e Nino, che vive con la famiglia nella caserma del suo piccolo paese, non potrà mai dimenticare quell’estate: il giorno di luglio in cui Cencerro si è suicidato per sfuggire alla cattura, facendosi beffe delle autorità per l’ultima volta; il mulino accanto al fiume dove va a pesca di granchi con Pepe il Portoghese, misterioso e affascinante forestiero che diventa suo amico e modello; il podere delle Bionde, famiglia di sole donne, vedove e orfane, che resistono orgogliose alle vessazioni del franchismo; la violenta repressione che segue l’avvento di un nuovo Cencerro; la maturata convinzione che mai seguirà le orme del padre nella Guardia civile. Mentre scopre un mondo nuovo grazie ai romanzi di avventura di cui è avido lettore, Nino impara a poco a poco a interpretare il proprio, il mondo violento della caserma dove le urla dei prigionieri non lo lasciano dormire, quello di un paesino dove convivono omertà e tradimenti di due fazioni opposte e inconciliabili. E capisce perché il padre gli fa studiare dattilografia, capisce perché in quella «guerra interminabile» i nemici di suo padre non sono i suoi.

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