Artemisia Gentileschi in mostra a Roma

Il talento femminile, sino al processo di emancipazione avvenuto in tempi molto recenti e ancora in fase di compimento, era nella totale clandestinità. Le donne non potevano prendersi i meriti di lavori straordinari e spesso firmavano le opere con uno pseudonimo. Non è il caso di Artemisia Gentileschi – la pittrice che nel XX secolo divenne un esempio per le femministe – ebbe la fortuna di crescere in un ambiente stimolante: il padre, Orazio, era un famoso artista, seguace di Caravaggio, e vide nella giovane figlia capacità innate. Artemisia fu un’eroina nella vita e nell’arte. Una mostra allestita a Roma ne celebra lo straordinario talento.

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Artemisia Gentileschi – Ester e Assuero

La mostra di Roma s’intitola semplicemente Artemisia Gentileschi e si aprirà al Museo di Palazzo Braschi il 30 novembre 2016. Il fruitore avrà così la possibilità di accostarsi all’opera di questa grande donna, nata nella capitale l’8 luglio del 1593. L’artista visse tra Roma, Firenze e Napoli. Dovette allontanarsi dalla sua città natia dopo il processo per stupro contro il Tassi accusato di aver abusato della pittrice. Nell’ambito della mostra romana potrete vedere opere dalle note drammatiche, nelle quali probabilmente Artemisia esprimeva tutto il suo malessere interiore. Una di queste è Giuditta che decapita Oloferne (foto di copertina), custodita presso il Museo di Capodimonte e realizzata intorno alla prima metà del 1600.

La pittura di Artemisia Gentileschi, come potrete notare nella mostra di Roma, è carica di forti effetti teatrali; la pittrice, infatti, dipingeva soggetti dalle carni sode e dorate mediante uno studio naturalistico di luci e ombre. L’influenza del padre Orazio e soprattutto di Caravaggio è evidente. In esposizione a Palazzo Braschi dipinti celebri, quali per esempio Ester e Assuero, custodito al Metropolitan Museum di New York, o anche Autoritratto come suonatrice di liuto, proveniente dal Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut. La mostra, che è promossa grazie alla collaborazione di vari Enti e Musei, è organizzata da Arthemisia Group e Zètema Progetto Cultura. I curatori sono Nicola Spinosa, ideatore dell’iniziativa, Francesco Baldassari e Judith Mann che si sono dedicati rispettivamente alla sezione napoletana, fiorentina e romana. Potrete vedere, inoltre, fino all’8 maggio 2017 anche opere di altri pittori del 1600 sempre nell’ambito della mostra su Artemisia Gentileschi.

 

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