Anna Premoli: “Tutti i difetti che amo di te”, recensione

Tutti i difetti che amo di teImmaginate una donna, giovane, classe 1980, che ama la scrittura e che decide di investire nel proprio talento auto-pubblicando il suo primo romanzo “Ti prego lasciati odiare” , poi immaginate che questo libro piaccia tanto ai lettori da essere notato da un noto editore e vincere nel 2013 il Premio Bancarella. Che cosa ha in più Anna Premoli rispetto ai tanti scrittori che ricorrono all’editoria a pagamento e che non riescono a promuovere e a far conoscere i loro lavori? Non certo solo la determinazione. Mi sono accostata per caso a quest’autrice, cercando qualcosa di leggero da leggere che mi distogliesse per un attimo da saggi e letture impegnative. E mi sono lasciata affascinare dal titolo e dalla copertina del nuovo romanzo di Anna, “Tutti i difetti che amo di te” (Newton & Compton). Una scelta, devo ammettere, non avventata. Siamo nella New York dei giorni nostri, dove vivono i protagonisti di questa romantica e per nulla banale storia.

Ethan Phelps è il figlio minore dell’azionista di maggioranza della Phelps&Phelps e trascorre le sue nottate bevendo e divertendosi. Ossessionato dalla pulizia e dai germi, Ethan è richiamato alla disciplina dal fratello maggiore e dallo zio dopo la morte del padre. Lui però non ne vuol sapere di assumersi le proprie responsabilità e, quindi, la famiglia nomina un amministratore di sostegno per evitare che spenda tutti i suoi soldi e per tenere in ordine i suoi conti.

Sara Di Giovanni è invece un avvocato specializzato in brevetti. Ha poco più di trent’anni, non ama la vita mondana e adora le sfide. Cosa hanno in comune Ethan e Sara? Nulla. Eppure tra loro nasce l’amore, gradualmente, come un fiore che sboccia piano piano. Sara viene nominata amministratore si sostegno di Ethan e i due imparano, superando non pochi pregiudizi, a conoscersi e a rispettarsi.

Anna Premoli, come si nota anche dalle molte recensioni positive dei lettori sia su Amazon sia in Apple Store, piace perché la sua scrittura è semplice e lineare. L’autrice conosce bene la Grande Mela, gli Stati Uniti e il contesto legale e finanziario, perché lei è laureata in Economia dei Mercati Finanziari alla Bocconi e lavora in ambito economico. “Ti prego lasciati odiare” è il suo terzo romanzo.

Tornando alla domanda iniziale: cos’ha, dunque, in più Anna Premoli rispetto ai tanti scrittori che restano sconosciuti? La fortuna? Certamente la capacità di coinvolgere e appassionare con una narrativa moderna e senza grosse pretese che fa sognare la comune lettrice. Un’unica nota negativa: il personaggio di Ethan, nonostante sia stato ben costruito ed esca fuori dagli schemi, in alcuni momenti non convince, perché, per essere un uomo di trentacinque anni, il protagonista maschile di questo scorrevole romanzo è  troppo ingenuo e forse anche un tantino mellifluo.

Maria Ianniciello

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