Opinioni

L’immigrazione, le foto dei bambini e la teoria della Ghianda

immigrazioneLe foto-notizie hanno sempre raccontato una faccia della realtà e chi grida allo scandalo per la divulgazione dell’immagine del bambino siriano – morto nelle acque turche – non sa che nelle fotografie c’è l’essenza stessa del miglior giornalismo. Alcune foto-notizie nel passato hanno fatto il giro del mondo, diventando spesso il simbolo di guerre o di lotte per i diritti civili. La vicenda di un singolo a volte è il dramma di un intero popolo che va documentato attraverso le forme giornalistiche per antonomasia, quali l’articolo, il servizio televisivo, le fotografie. Fatta questa doverosa premessa, da direttore di una Testata – che come fondatrice ho scelto di chiamare Cultura & Culture – non posso oggi non aprire una parentesi, seppur breve, sull’emergenza immigrazione. In questa sede abbiamo spesso fatto appello alla storia, quella con la S maiuscola, perché credo che ci siano eventi che si ripetano sempre, come in un vortice a spirale. E` come se nello spirito dell’umanità ci fosse una sorta di pilota automatico che parte quando è necessario. L’uomo da sempre si sposta perché spinto da forze endogene ed esogene quali per esempio le guerre, le carestie, i cambiamenti climatici o anche il desiderio di cambiare modo di vivere. Non possiamo interrompere questo fenomeno. Le razze si mescolano per rendere l’uomo eterogeneo, mai uguale a se stesso. So che questi discorsi nell’epoca della razionalità e del pensiero ossessivo, in cui domina la mania del controllo, sembrano infondati e privi di senso. Eppure la Storia non ci suggerisce altro che questo! Anche noi italiani siamo il risultato di un miscuglio di razze. I barbari invasero l’Italia e contribuirono alla caduta dell’Impero Romano facendo saltare vecchi equilibri, come accadde poi nei secoli successivi. Guardando una cartina geografica d’Europa d’inizio Novecento, ci accorgiamo immediatamente che essa è del tutto diversa dalle mappe attuali. Il mondo cambia. Le cose cambiano. Non possiamo opporci, anche se abbiamo paura. Possiamo prendere dei provvedimenti come hanno fatto gli Stati Uniti, che agli inizi avevano bisogno di capitale umano per creare la nazione di oggi. Per me, l’essere umano è come quella ghianda di cui ha tanto parlato James Hillman. L’umanità è portatrice di una sua immagine, in cui è custodita l’idea del viaggio e del nomadismo. Bisogna stabilire dei parametri e redigere dei piani internazionali ma distruggere il fenomeno dell’immigrazione di massa (l’uomo si è sempre spostato in gruppo), chiudendo le frontiere, è impossibile e contro natura.

m.i.

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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