Le donne tra lavoro e maternità: ingabbiate da una ‘scelta’

«L’Italia non è un Paese per donne lavoratrici». Titolava così il quotidiano La Repubblica l’8 marzo 2016. Le donne sono costrette, ancora oggi, a scegliere tra lavoro e famiglia. Le motivazioni sono diverse, dalla mancanza di un vero e proprio piano di welfare alla mentalità ancora tipicamente maschilista e sessista. Le donne sono ingabbiate in ruoli precostituiti e inadatti ai tempi, perciò tutt’oggi molte sono chiamate a compiere una scelta sicuramente dolorosa che comporta sacrifici e rinunce.

Perché scegliere? Perché porsi dei limiti? A prescindere da alcune falle del sistema, ritengo che il primo passo da fare sia quello di spogliarsi dei ruoli, sia lavorativi e sia familiari. Una donna è un essere umano che ha tante sfaccettature e volti. Le rinunce sono atti di estrema crudeltà che comportano una sorta di dissidio tra ciò che vorremmo e quanto siamo costrette a compiere.

Ho più volte accennato a quell’insana sensazione d’inadeguatezza che ci vuole sempre perfette e pronte a prenderci cura degli altri. E` una sensazione quasi innata, atavica, tipica del femminile, che se portata all’estremo ci rende fragili, insicure, timorose, in balia dei giudizi esterni. Ritengo che sia molto più salutare indirizzare tale bisogno verso noi stesse, superando questo dualismo, che è tipico della nostra epoca. Siamo in un periodo di transizione. Molte donne della mia generazione si sentono disorientate e smarrite. Tante decidono di avere un bambino relativamente tardi per scelta o per costrizione. Molte altre rinunciano al lavoro per assecondare il desiderio di maternità.

Le donne lavoro maternità

Eppure, se solo lasciassimo andare il senso di colpa, vivendo appieno l’attimo, la Vita sarebbe molto più leggera per ciascuna di noi. Se ci spogliassimo definitivamente del ruolo, che ci hanno cucito addosso sin da bambine, e lasciassimo vivere la Donna (o meglio l’essere umano), che pretende il suo giusto spazio, tutto sarebbe più semplice. Non esiste scelta. Non esiste dissidio. Non esiste rinuncia. Sono percezioni della nostra mente che il più delle volte ci inganna.

E` importante, altresì, volgere lo sguardo verso noi stesse come ci invitava a fare anche Platone: «(…) Amore e attenzione a sé sono due vie della virtù, cioè due maniere per accedere a dimensioni più ampie della coscienza. Due strade che ci immettono nell’orizzonte della felicità». Perciò, non scegliete tra ciò che vi piace e ciò che sarebbe opportuno fare per soddisfare le richieste altrui. Vivete a modo vostro, credendo sempre di potercela fare, e tutto si sistemerà da sé…

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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