Grillo come Guglielmo Giannini o salvatore della Patria?

Quando Errico Mentana al Festival del giornalismo di Perugia previde, come solo un grande giornalista sa fare, il “boom” di Beppe Grillo – che, secondo il direttore del TG LA7, esprimeva un malessere generale (io concordo), Bruno Vespa immediatamente lo contraddisse. Secondo il conduttore di Porta a Porta, Grillo non aveva un programma serio da presentare agli italiani, i quali lo avrebbero penalizzato per questo. Adesso la mia domanda sorge spontanea: ma perché gli altri ce l’hanno? Mentana in quella sede non ha battuto ciglio, si è limitato ad esprimere le proprie ragioni ma credo che ieri si sia preso una bella rivincita. L’Italia sta attraversando un periodo di crisi e gli italiani accusano la politica dei loro mali, dimenticando forse che se quelle persone stanno lì è perché rappresentano una forma mentis generale che è anche la nostra. Non mi stancherò mai di dirlo. Il Pdl quindi è uscito da queste amministrative sconfitto, come ha sottolineato già il collega Marco Chinicò. Era inevitabile! Berlusconi ha perso di credibilità; intanto il Pd arranca. E, mentre – come si legge sul quotidiano La Repubblica – la Francia nonostante le difficoltà si mostra decisa e desiderosa di cambiamento, in Italia (anche se non si è trattato di consultazioni nazionali, perciò il paragone non può essere fatto appieno) il clima è quello dell’antipolitica, di cui Grillo per molti osservatori sembra esserne espressione. Ma siamo sicuri che Grillo non possa veramente fare qualcosa di buono per questo Paese che la politica tradizionale non comprende…Questo Paese che nell’era del web sta cambiando completamente? Oppure si tratta di un fenomeno momentaneo che potrebbe essere paragonato al Qualunquismo di Giannini? Sta di fatto che gli italiani cominciano a credere in lui. Tanto peggio di così…Vale dunque la pena tentare…

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