Donne e stress, spazio all’energia vitale che ci abita!

“La meta non è un posto ma è quello che proviamo”, canta Marco Mengoni. Quante volte noi donne, in balia dello stress e dell’insicurezza – che penso almeno una volta ciascuna abbia provato nella vita – dimentichiamo di immergerci nell’istante. Siamo dominate da energie interne che, se non calibrate, possono renderci troppo fragili per concentrarci veramente su quello che proviamo, cioè sulle nostre emozioni. Anziché portare lo sguardo verso l’interno, poniamo spesso la nostra attenzione sull’esterno dando potere agli altri. In un sistema in cui l’unico parametro è la produttività ci dimentichiamo di guardare le cose da più angolazioni.

Artemide

Noi non siamo i nostri guadagni o i nostri averi; siamo molto ma molto di più. Siamo energia che scalpita, siamo esseri in evoluzione, siamo opere d’arte in movimento. Ciascuna di noi (a cominciare da chi non ha un lavoro o magari lavora e guadagna poco) è unica e partecipa a questa danza meravigliosa che è la Vita. I soldi sono importanti perché ci permettono di vivere ma se questi gestiscono la nostra quotidianità e addirittura i nostri rapporti sentimentali allora è meglio non averli. Ci sono coppie che costruiscono i legami sul denaro anziché sull’amore e sull’evoluzione di entrambi i partner. E sempre più spesso siamo noi Donne le vittime sacrificali di una società che ci vuole produttrici alla pari, svalutando tutto ciò che facciamo in casa. Molte donne lavorano, senza sosta e a volte senza alcun riconoscimento, fuori e dentro le pareti domestiche con grandi sacrifici e tante rinunce. Lo stress così è assicurato. Osservando ciò che accade dentro di noi, forse possiamo uscire da questo modus vivendi deleterio trovando altri linguaggi e una nuova dimensione energetica, più femminile ed autentica.

Statua di Atena – Vienna, Austria

Carl Gustav Jung parlava di archetipi. Jean S. Bolen, nel suo meraviglioso libro Le dee dentro la donna, definisce le energie femminili, che vivono in ogni donna, divinità (non in senso religioso) dando loro un’immagine. La psicoterapeuta si avvale della Mitologia greca ma non si discosta troppo dagli archetipi di Jung. Ebbene, in ognuna di noi c’è un’Artemide, un’Atena e un’Estia. Le loro energie si risvegliano quando ci dedichiamo ad un progetto anima e corpo, con passione. Bolen le definisce dee vergini perché non dipendono in alcun modo da un uomo. Sono parte di noi quando facciamo leva sull’indipendenza, sulla saggezza e sulla spiritualità vivendo nella totale libertà che vuol dire saper agire e pensare autonomamente dando spazio anche alla preghiera o alla meditazione.

Statua di Estia – Vesta per i Romani

Le capacità organizzative di Atena – che era in grado di realizzare arazzi meravigliosi – sono vitali, come pure lo spirito combattivo di Artemide e l’anima contemplativa di Estia che rendeva la propria dimora un piccolo tempio dove custodire il suo cuore. Possiamo risvegliare la donna combattiva e saggia in qualsiasi momento ma quando sentiamo forte il bisogno di stare con noi stesse dobbiamo lasciarci andare senza alcun timore uscendo dai sensi di colpa. Se diamo potere all’esterno (ai colleghi, ai parenti, ai genitori, ai figli, ai mariti, alla società in genere) ci allontaniamo dal nucleo diventando vulnerabili e depresse. Quando invece siamo in contatto con l’energia che ci abita, tutto nella nostra vita funziona, compresi i rapporti, ed è così che andiamo oltre l’ostacolo perché scorgiamo in esso una grande opportunità di crescita! In questo modo teniamo a bada lo stress nocivo.

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