DONNA CORAGGIO: MARIE CURIE

“La vita non  è facile per nessuno. Ma cosa significa? Dobbiamo essere tenaci e soprattutto aver fiducia in noi stessi.

Dobbiamo credere di avere un dono speciale per una certa cosa che quindi  sarà necessario realizzare”.  Marie Curie

Quando un essere umano si distingue per la sua voglia di fare e per la sua ambizione, la maggior parte dei suoi simili, non sempre s’intende ma spesso capita, comincia a “smontare” pezzo per pezzo quel successo con una serie di affermazioni del tipo «Chissà chi avrà alle spalle!», «Quale politico l’avrà avvantaggiato?», «E`fortunato!», «Avrà fatto qualche illecito» e così via…

Questa mentalità, molto in voga in Italia, soprattutto in alcune aree, è tipica dei perdenti e di coloro che, anziché soffermarsi su loro stessi e su quello che potrebbero fare di buono per la società, guardano l’atteggiamento altrui in maniera quasi spasmodica e alla minima titubanza dell’altro cominciano con il «Te l’avevo detto…» o se si tratta di un estraneo (anche se i peggiori sabotatori sono spesso i partenti e gli amici) con «Lo sapevo!». Questi soggetti meglio perderli che trovarli. Andiamo perciò oltre e, quando ci capita di incontrarli, cambiamo strada! Che è meglio!

La redazione di Cultura e Culture, proprio per andare al di là della suddetta forma mentis, si sofferma soprattutto sulle ricchezze dell’Italia e del Mondo. Per ricchezze s’intendono persone, luoghi, eventi… senza escludere l’attualità che viene “affrontata” in modo alquanto alternativo, diciamo così!

Perciò oggi in questo editoriale, il primo di una serie in cui scriverò di uomini e donne che si sono distinti per le loro capacità, entreremo nel mondo di Marya Sklodowska, una persona che è stata sempre al centro delle cose. Il suo nome sicuramente non vi è noto. Ma se io dicessi Marie Curie? Sì, la ricordate? Ebbene, Marie era una ragazzina che aveva una grande voglia di imparare, studiava e studiava… ma quella che noi altri comunemente chiamiamo sfortuna era proprio lì, dietro l’angolo: i genitori persero il lavoro e, per sopravvivere dovettero affittare alcune camere; la giovane Marya si impegnò con tutte le sue forze per aiutarli senza mai trascurare la scuola, seguendo le lezioni in russo, proprio lei che era polacca! Ma il destino, o colui che chiamiamo comunemente destino, ci mise ancora una volta lo zampino e Marie non riuscì a completare gli studi. Lei però non si diede per vinta e per mantenere le sorelle all’Università lavorava come governante e maestra privata, conservando dentro di sé il sogno di poter un giorno laurearsi. E così fu: si trasferì in Francia e si iscrisse alla Sorbona. Due anni dopo era la migliore studentessa di Fisica e ben presto diventò dottoressa in Matematica. Non si arrese mai, dedicò la sua vita alla ricerca, senza rinunciare all’amore o ai figli. Marie Curie è stata pioniera nel campo della radioattività (termine da lei coniato), aprendo così il campo della medicina nucleare e della moderna radiologia terapeutica. Ebbe numerose medaglie e riconoscimenti, fra cui due premi Nobel. Fino alla morte non si diede per vinta e, insieme alla figlia Irene, sviluppò i Raggi X che volle fossero installati nelle autoambulanze, facendosi portavoce di un movimento. Non tenne le conoscenze acquisite per sé ma istruì altre persone, fra cui 150 tecnici che ebbero la possibilità di eseguire i Raggi X. Contribuì alla fondazione del Radium Institute dell’Università di Parigi, organizzandone i laboratori e raccogliendo i fondi.

E scusate se è poco!

 Maria Ianniciello

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