Attenti a quella frase: «Il futuro è dei giovani»

Questo non è un Paese per giovani; i dati parlano chiaro: l’età media della classe dirigente è di 59 anni, molto più alta rispetto alla media europea soprattutto quando il confronto viene fatto con le Nazioni del Nord, come Danimarca, Svezia e Norvegia. Se proprio vogliamo essere onesti e sinceri, senza però generalizzare, in Italia c’è vecchiume in tutto, nella mentalità principalmente. Perché è proprio la forma mentis che crea queste contraddizioni. Basti pensare a come vengono trattati i bambini, soprattutto a Sud, dove generalmente avere un figlio significa per la coppia rinuncia alla vita sociale e per le mamme al lavoro. Poi, verso i cinquant’anni, quando i bambini sono cresciuti, la coppia si ritrova disgregata e la donna più sola che mai. Quindi, spesso (non sempre) fa comodo per i genitori, in particolare per le mamme, far diventare i ragazzi degli eterni “bamboccioni”, da accudire. Questa è una tendenza che denota vecchiume anche nei giovani e radicamento alle vecchie abitudini senza però i valori di un tempo. I giovani che non si propongono e gli anziani che incollano il “sedere” sulle poltrone del potere perché – troppo insicuri – per sostenere il confronto. E poi cominciano le frasi ad effetto, del tipo “il futuro è dei giovani”. Il futuro? Ma perché non il presente? Forse proprio perché dobbiamo arrivare a 60 anni prima di affermarci nei vari settori?

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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