Il significato della gelosia: dal cinema all’approccio psicologico

Mi sono interrogata in questi mesi sul significato della gelosia. L’ho fatto mediante il cinema, alcuni libri e soprattutto la mitologia. Qual è il significato della gelosia e come può quest’emozione aiutarci nella vita quotidiana? Mi sono chiesta giungendo ad una conclusione. Ogni stato d’animo ha il diritto di esistere, perché se fa parte di noi deve pur avere una sua utilità. Eppure si tratta di un sentimento che non ci piace perché ci fa stare male. Quando ci facciamo manipolare da questa sensazione creiamo disagi agli altri e a noi stessi. Oppure può capitare che la rinneghiamo del tutto perché la giudichiamo negativamente definendola un’emozione impura con il risultato che, poi, la ritroviamo negli atteggiamenti altrui.

La gelosia non è il male, essa se ascoltata può indirizzarci e magari aiutarci a ritrovare passione, vitalità, slancio. Se siamo gelosi di un amico o di un collega, per esempio, sarebbe opportuno vedere quali sono le qualità che quella persona possiede e che magari ci piacerebbe sviluppare, cercando di mantenere la nostra individualità. Altrimenti quest’emozione sfocia in una cocente invidia che a sua volta deve essere riconosciuta. Essa si manifesta, tuttavia, sotto varie vesti. Capita più spesso di quanto crediamo che la gelosia coinvolga gli amanti accecando entrambi e trasformandosi in possesso.

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Il significato della gelosia: i film e la Psicologia del profondo

Nel film L’amore infedele Edward (Richard Gere) uccide l’amante della moglie. L’uomo, che aveva una personalità mite, mai avrebbe pensato di compiere quel folle gesto. Otello nel dramma di William Shakespeare viene divorato dalla gelosia che si trasforma in un insano desiderio di vendetta. Quest’emozione, che parte dalla viscere, compare anche in commedie italiane, come Pane, amore e gelosia, gestendo le vite dei personaggi. Nella Mitologia Era, la moglie di Zeus, è la divinità più vendicativa dell’Olimpo perché mal sopporta i tradimenti del marito.

Come avrete notato una gelosia non confluita in arte si trasforma facilmente in vendetta. E allora sì che cominciano i guai. Qual è allora il significato della gelosia? Daniela Marafante nel libro La gelosia. Come vincerla e trasformarla in passione e benessere (Riza) spiega che l’80 per cento degli italiani soffre di gelosia che si manifesta sotto forma di malesseri fisici. Infatti, l’organo più colpito è lo stomaco. La psicologa precisa che la gelosia compare circa un milione e mezzo di anni fa nelle pianure africane: è un comportamento antichissimo ereditato dai rettili che ha a che fare con l’istinto di sopravvivenza e la territorialità.

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Un’immagine del film L’amore infedele

Quindi è un atteggiamento di difesa che, però, è inadatto ai tempi o forse no? Da chi o da cosa ci sentiamo minacciati? Dalla mancanza di certezze? Da un modello comportamentale del sesso opposto? Quali territori dobbiamo difendere? La gelosia può diventare patologica se non riconosciuta, ma non basta prenderne atto. Bisogna cogliere il suo significato più profondo nella nostra vita. La gelosia non espressa potrebbe tramutarsi anche in rabbia e violenza.

Perciò gli atteggiamenti da adottare sono diversi: farla diventare uno strumento di seduzione cominciando a prenderci cura di noi stessi in modo dolce e gentile; dirottarla in altre direzioni, come un’attività artistica o uno sport che ci faccia scaricare. “La gelosia – precisa Marafante – è una passione, un fuoco, può bruciare la coppia oppure riscaldarla”. Dipende dall’uso che ne facciamo. Non rinneghiamola, amiamola così come si fa con un bambino molto capriccioso, e trasformiamola in una sana passione. Così non ci farà del male.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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