SALVATORES RACCONTA “EDUCAZIONE SIBERIANA”

Gabriele Salvatores
Gabriele Salvatores

Il film è già stato venduto in diversi Paesi europei e sono in corso trattative per Usa e Canada. A Gabriele Salvatores, 21 anni fa premio Oscar per Mediterraneo, il compito di dimostrare che le produzioni di casa nostra possono avere successo anche all’estero. Girato in Lituania, costato 9 milioni di euro, “Educazione siberiana” è tratto dall’omonimo romanzo semiautobiografico di Nicolai Lilin, in cui Kolima e Gagarin, due bambini di 10 anni, amici per la pelle cresciuti tra il 1985 ed il 1995 in un clan di criminali del sud della Russia, finiscono per ritrovarsi l’uno contro l’altro. A guidare Kolima nei segreti di un particolare codice d’onore che rispetta il senso della comunità e la solidarierà, è il nonno Kuzja, ovvero John Malkovich.

Salvatores cosa l’ha colpita del romanzo di Lilin?

Ho conosciuto il libro grazie alla casa di produzione Cattleya che ne aveva comprato i diritti e mi aveva proposto di farne un film. Sono stato subito attratto da questo mondo lontano che raccontava storie piene di contraddizioni. Gli stessi protagonisti di questa comunità siberiana si definiscono ‘criminali onesti’ e già questo è un primo spunto di riflessione.

Gabriele Salvatores
Gabriele Salvatores

E’ una storia per certi lati diversa rispetto alle altre che ha raccontato?

Qui c’è davvero un qualcosa di molto ampio. Tutto si svolge in dieci anni, c’è un cambiamento di mondo. Ci sono momenti della vita dei personaggi molto diversi che ho voluto sottolineare anche in tecniche di ripresa. Questo è il cinema che mi è sempre piaciuto e che adesso per la prima volta riesco a fare.

C’è anche uno straordinario John Malkovich…

Sono contento per John, tornato a fare come lui stesso mi ha detto, delle cose che ultimamente non riusciva più a realizzare. Di recente è stato impegnato in film più d’azione mentre questo aveva una dimensione un pochino più intima. E’ stato il primo attore al quale abbiamo pensato per il personaggio del nonno. Lui ha apprezzato molto la sceneggiature, aveva tre settimane libere così in quel periodo abbiamo concentrato il grosso delle riprese.

Accanto a lui anche alcuni esordienti come i due ragazzi protagonisti. Come sono stati scelti?

La ricerca è stata fatta tra non attori puntando l’attenzione su persone con il carattere simile a quello dei personaggi che avrebbero dovuto interpretare.

Gabriele Salvatores ed Emilio Buttaro
Gabriele Salvatores ed Emilio Buttaro

Si tratta in sostanza di un film in costume ma che sforzi produttivi ci sono stati?

Abbiamo girato in Lituania cercando di ricostruire un angolo di Russia. Tra costumi, oggetti, mobili d’epoca, luoghi particolari, si è provato a ricreare un mondo. Quello che si vede nel film non è così come lo abbiamo trovato quando siamo arrivati.

E’ vero che “Educazione siberiana” è il film più difficile che abbia mai fatto?

Sicuramente e lo dico sia dal punto di vista tecnico che della regia ma anche tenuto conto delle ‘dimensioni’ del lavoro.

In tempi di Oscar a suo giudizio cosa serve al cinema italiano per diventare più competitivo sul piano internazionale?

E’ importante che i produttori credano anche in cose diverse, quindi non fare sempre la stessa cosa perché è andata bene. Ci vorrebbe a mio avviso più fiducia nei giovani, nelle novità. Poi un po’ più di apertura verso storie comprensibili non solo in Italia ma con un valore universale più ampio da parte di chi scrive e quindi realizza il cinema.  Ad esempio il film di Tornatore è andato bene, il film di Sorrentino va in quella direzione, ecco forse si potrebbe aprire una strada alternativa anche per dei prodotti che rimangono italiani ma che trovano finanziamento e coproduzione almeno in Europa.

Educazione siberiana uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 28 febbraio.

Emilio Buttaro

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