Cento domeniche: recensione del nuovo film di Antonio Albanese

Cento domeniche di Antonio Albanese è un film che lascia l’amaro in bocca. Albanese, nel triplice ruolo di attore protagonista, regista e sceneggiatore, si cala nei panni di un uomo qualunque, un operaio come ce ne sono tanti. Il regista decide di dare il proprio nome al protagonista (la storia è stata ispirata dai crack bancari che hanno impoverito migliaia di persone in Italia).

Antonio è vicino alla pensione, in quarant’anni si è sempre mostrato affidabile e attento alle necessità della sua azienda. Antonio è un uomo molto pratico che sa aggiustare qualsiasi cosa in casa, ha una figlia e vive con la madre anziana (Giulia Lazzarini) in un appartamento il cui mutuo ancora non è stato estinto. Ha un cospicuo gruzzoletto nella storica banca di questo paesino del Nord Italia dove tutti si conoscono.

Lui pone la fiducia al di sopra di tutto, perché così gli ha insegnato suo padre. Con l’ex moglie (Sandra Ceccarelli) ha un ottimo rapporto. Si vede con una donna sposata, con cui forse pensa di poter costruire un futuro. Quando la figlia (Liliana Bottone) gli comunica che sta per sposarsi, lui decide di accollarsi le spese del rinfresco, perché così si fa, così si è sempre fatto, così gli è stato insegnato. E… poi ha sempre immaginato il momento in cui avrebbe portato la sua bambina all’altare. Ma i suoi risparmi da obbligazioni sono diventati azioni e la banca del paese sta fallendo. Lui non sapeva e non sa. Antonio è pratico e si è fidato perché la banca per lui è stata come un confessionale. I dipendenti lo conoscevano, gli aprivano la porta d’emergenza perché nella bussola ad interblocco soffriva di claustrofobia…

Antonio Albanese in Cento domeniche descrive senza enfasi e con molta sensibilità il dramma del protagonista che vede poco alla volta il suo sogno sfumare. Antonio è un uomo mite, un vinto di questa società usa e getta, molto individualistica, dove la stretta di mano spesso non vale niente, dove la parola fiducia è solo un suono di cui quasi nessuno conosce il significato. In una società che pone il profitto e l’economia di mercato al di sopra di tutto non c’è più posto per uomini come Antonio…

Cento domeniche è un film dirompente, tremendamente tragico, forse non perfetto ma necessario… Maria Ianniciello

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