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“La Grande Bellezza”: un premio all’Italia in decadenza

La grande bellezzaL’Italia è come una stella che – nonostante si sia spenta – manda ancora sulla Terra la sua meravigliosa luce. Il nostro Paese continua ad affascinare il Mondo per il suo passato illustre, i cui segni evidenti li ritroviamo tra le mura della Città eterna, dove i successi di ieri entrano in simbiosi con le sconfitte di oggi, in un confronto spesso deludente che lascia l’amaro in bocca. Tra il 1700 e il 1800 (e non solo) l’Italia era la meta ambita dei giovani rampolli della nobiltà europea che diventavano veramente adulti solo dopo un viaggio “iniziatico” nel Bel Paese, il quale oggi sopravvive grazie a quella luce riflessa. Come giustamente ha evidenziato il New York Times a proposito de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, che ha vinto il Golden Globe come migliore film straniero. La pellicola esplora il declino italiano, attraverso il personaggio simbolico di Jep Gambardella, interpretato in maniera magistrale da Toni Servillo. Jep è un giornalista che deve la sua fama proprio a quel passato illustre, raccontato splendidamente da Federico Fellini ne “La dolce vita”, quando Roma era il centro della mondanità e dettava le mode del momento. Quei favolosi anni Sessanta che Gambardella rievoca con enfasi interrogandosi sul senso della vita, mentre lungo il suo cammino compaiano personaggi stantii, degni rappresentanti della società italiana che invecchia sempre di più e che, probabilmente, proprio per questo non riesce a dare spazio al nuovo. E forse la decadenza è causata da questo tentativo, mal riuscito, di frenare quanto più possibile l’inesorabile e naturale fluire degli eventi. Tutto scorre. Tutto passa. Tutto si evolve. Ma non per l’Italia, evidentemente!

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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