Ilaria Alpi, ritorna il Premio per ricordare il suo coraggio

Foto Ilaria Alpi«Questo premio intitolato a Ilaria (nella foto) è stato un riflettore sempre acceso che ha accompagnato Luciana e Giorgio Alpi in lunghissimi e dolorosi anni di ricerca per la verità e la giustizia. Ilaria, assassinata assieme a Miran Hrovatin quel 20 marzo 1994 a Mogadiscio: un’esecuzione preordinata e ben organizzata perché lei tacesse per sempre e non potesse raccontare… di traffici illeciti di ogni tipo, affari sporchi, poteri criminali come la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta». Così, Mariangela Gritta Grainer presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, qualche giorno fa nell’imminenza del Premio dedicato alla giornalista del TG3 assassinata in Somalia, uno dei più importanti e delicati momenti di riflessione e dibattito sul giornalismo d’inchiesta televisivo.

Nutrito il programma del concorso che nel cuore della Romagna, a Riccione per l’esattezza, prevede dibattiti, approfondimenti, workshop, mostre fotografiche, incontri con gli autori, rassegne e retrospettive.

Il 4 settembre si parte con l’anteprima condotta dalla giornalista Tiziana Ferrario e fino a domenica 8 settembre 2013 una serie di iniziative tra cui si segnala la presentazione del Dizionario Enciclopedico delle Mafie con Nicola Gratteri e Saverio Lodato, il nuovo palinsesto di La Effe Tv alla presenza di Gad Lerner, la diretta della rassegna stampa di Radio Capital con Luca Bottura, le attese interviste di Andrea Vianello in serate differenti a Concita De Gregorio, Milena Gabanelli ed al ministro per l’ integrazione Cécile Kyenge. Durante le giornate di venerdì 6 e sabato 7 presso la Villa Mussolini di Riccione si potrà assistere alla premiazione dei video finalisti del Premio con proiezioni che inizieranno la mattina alle 9 e si concluderanno nel pomeriggio intorno alle 16.

Sarà inoltre assegnato il Premio Unicredit, un riconoscimento particolare conferito ad una giornalista distintasi per valore e coraggio. Per questa 19esima edizione del premio è stata scelta la giovane cronista e scrittrice iraniana, Susan Mohammadkani Ghissyanad, vittima di repressione per aver voluto esercitare il diritto di una stampa libera nel suo Paese e detenuta a più riprese nel 2010 e nel 2011. Pur di non scendere a compromessi con il regime di Téhéran, la giovane Susan alla fine deciso di chiedere asilo politico in Francia, dove è stata accolta dalla Maison des Journalistes. La cronista sarà presente a Riccione per ricevere il Premio.

I vincitori verranno proclamati sabato 7 settembre al Palazzo dei Congressi di Riccione.

«Dopo quasi 20 anni da quella tragica esecuzione – ha spiegato ancora Mariangela Gritta Grainer – dobbiamo riconoscere che hanno vinto ‘loro’ fino ad ora, ‘loro’ che non amano né la verità né la giustizia. Sappiamo quasi tutto su quel che è successo, il perché, forse anche da chi era composto il commando, ma ancora non sappiamo chi ha ordinato l’esecuzione e chi ha coperto esecutori e mandanti. Eppure noi che, come Giorgio e Luciana, amiamo verità e giustizia non ci arrendiamo, anzi rilanciamo, con questa 19ª edizione del Premio, il nostro impegno che continuerà a crescere».

E le prossime giornate di Riccione testimonieranno l’esistenza, a quasi 20 anni di distanza, di un giornalismo di inchiesta che esiste ancora, un modo di fare informazione sicuramente più genuino rispetto all’apparire ad ogni costo e diretto ad approfondire autentiche verità a volte scomode.

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