Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick: recensione

Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick: recensione del film in onda su Canale 5, lunedì, 10 aprile 2017, in prima serata. La pellicola è stata proiettata al cinema per la prima volta nel dicembre del 2015. Heart of the Sea  è un film convincente e riuscito non solo per gli effetti speciali ma anche per il contenuto. C’è, infatti, una vena di saggezza in questa pellicola che, sebbene non possa essere elogiata per l’inventiva, resta comunque un buon prodotto.

Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick: recensione. Il mare tra letteratura e cinema

Il mare continua a esercitare sulla settima arte un certo fascino, tanto che puntualmente escono nelle sale pellicole ambientate, quasi totalmente, nella dimora di Nettuno, forse perché – come si evince in quel capolavoro che è Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway – le acque marine affascinano proprio perché sono imprevedibili come gli stati d’animo umani. Il sole può nascondersi in un battito di ciglia dietro a una nuvola scura e una tormenta riesce a capovolgere anche l’imbarcazione più resistente.

Proprio in questi momenti il capitano, gli ufficiali e la ciurma devono mostrare coraggio, spirito di sacrificio, facendo leva su astuzia e raziocinio, sapere innato e sana umiltà, senza peccare di arroganza verso il mare e le sue creature. Ulisse si fece ammaliare, impaurire e confondere durante il viaggio ma, non appena le emozioni nocive decaddero, ritornò a casa. Il protagonista della pellicola Vita di Pì (2012) fece pressappoco la stessa cosa riuscendo a domare la tigre a bordo della scialuppa.

Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick: recensione, trama e trailer

In Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick il primo ufficiale Oven Chase (Chris Hemsworth) e il capitano George Pollard (Benjamin Walker) sono stregati dalla folle competizione e, peccando di cupidigia, spingono la baleniera Essex in acque sconosciute e pericolose, dove dimora una grande balena bianca che attacca tutto ciò che incontra. Il destino dell’equipaggio è segnato e la macchina da presa di Ron Howard non esita a farci venire più volte il voltastomaco, né a far emergere nello spettatore un senso di pietas prima per le balene ammazzate senza indugio e infine per i naufraghi.

Un efficace flashback ci conduce nel cuore della storia; la voce narrante è quella del superstite, Thomas Nickerson (Brendan Gleeson), il quale si è rifugiato nell’alcol per dimenticare, ma un giorno lo scrittore Herman Melville gli chiede di rivelargli quanto accaduto alla Essex, affinché possa scrivere un nuovo romanzo.

Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick: recensione

Moby Dick uscì nel 1851 e Melville utilizzò solo una parte della storia narrata con estrema sofferenza da Nickerson. Sin dalla prima sequenza il vero protagonista di Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick è dunque il mare che inquieta e rende superbi i personaggi principali sfinendoli un po’ per volta, così come accade in Master & Commander – Sfida ai confini del mare (2003).

L’arroganza e la superbia sono cattive consigliere; esse inchiodano i protagonisti annichilendoli e lasciandoli in un profondo stato di inquietudine che annebbia anche la mente più saggia. Le ultime scene del film creano nell’animo dello spettatore un misto di liberazione e di angoscia nata dalla consapevolezza che dopotutto dall’eterna lotta tra l’uomo e la natura sarà sempre quest’ultima a uscirne vincitrice. Ed ecco il trailer della pellicola, uscita al cinema il 3 dicembre 2015.

 

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