Han-Na Chang al San Carlo di Napoli

La violoncellista al teatro partenopeo il 21 e il 22 aprile 2012

Allieva di Mischa Maisky e Mstislav Rostropovič, laureata in filosofia ad Harvard, Han-Na Chang, sublime violoncellista sudcoreana, ha già stregato gli spettatori dei più importanti teatri d’Europa, Nord America e Asia. Vincitrice, a soli 11 anni, del V Concorso Internazionale Rostropovič di Parigi la musicista è oramai una realtà affermata del panorama sinfonico contemporaneo, inteprete versatile della musica europea che – come sostiene – “riesce a parlare al cuore di tutto il mondo”. Ha suonato con direttori del calibro di Sinopoli, Maazel, Pappano, Muti, Eschenbach, Ozawa, Mehta collaborando con molte delle più grandi orchestre del mondo tra cui Filarmonica di Berlino, New York Philharmonic, Staatskapelle Dresden, London Symphony, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala, Boston Symphony, Chicago Symphony, San Francisco Symphony, Los Angeles Philharmonic, Orchestre National de France, Maggio Musicale Fiorentino, Israel Philharmonic, NHK Symphony.
Al San Carlo, sabato 21 e domenica 22 aprile, Han-Na Chang sarà la protagonista di un concerto dedicato alle composizioni di Haydn e Prokof’ev
Nel 1961 il musicologo ceco Oldřich Pulkert ritrovò una copia manoscritta settecentesca, al Museo Nazionale di Praga, del Concerto per violoncello e orchestra n.1 in Do maggiore composto da Haydn tra il 1761 e il 1765. La struttura regolare dei movimenti orchestrali e gli episodi solistici dal carattere lirico caratterizzano la profonda armonia di un concerto che intreccia la leggerezza dei toni intimi all’austerità della forma classica.
Tra le composizioni sinfoniche di Prokof’ev più frequentemente eseguite e apprezzate, la Sinfonia n.5 in Si bemolle op.100 fu definita dal suo stesso autore un monumento “della grandezza dell’animo umano”. “Nella Quinta Sinfonia – affermò ho voluto cantare l’uomo libero e felice, la sua forza, la sua generosità e la purezza della sua anima”.
14 aprile 2012 ore 13.30

Commenti

commenti

3 commenti su “Han-Na Chang al San Carlo di Napoli”

  1. In effetti non capisco perchè ci si debba stupire che il talento possa fin'anche arrivare in oriente: terra ricca di misticismo e di passione, di sentimento e grande religiosità che senza obra di dubbio concilia l'animo di un essere umano a dare libero sfogo al proprio talento. Lieto comunque di apprendere quanto hai postato, ho letto con grande interesse. Vita lunga e prospera.

Lascia un commento

Torna in alto