GABRIELE MUCCINO IN ANTEPRIMA A “NOTE DI CINEMA”

«A Hollywood è importante il successo: se sei un regista europeo ti prendono per il tuo talento, ma poi cercano di riportare tutto all’identità americana». Questo l’esordio di Gabriele Muccino ai microfoni di Anna Praderio per la rubrica “Note di Cinema”, in onda su Iris, lunedì 7 gennaio, alle 17.30.

Mentre il regista romano è in Italia per presentare il suo ultimo lavoro hollywoodiano, il film “Quello che so dell’amore”, l’inviata del Tg5 si è recata a New York, all’anteprima americana del film, e ha raccolto le testimonianze esclusive di Jessica Biel, Uma Thurman e Gerald Butler.

In uscita nella sale italiane l’8 gennaio, “Quello che so dell’amore” racconta una storia di sogni americani e disillusioni e la gioia della riscoperta della paternità. La terza esperienza a Hollywood di Muccino, dopo “La ricerca della felicità” e “7 anime”, lo ha visto scontrarsi con la produzione americana per il montaggio definitivo di “Playing for Keeps”: un’esperienza che ha portato al regista de “L’ultimo bacio”, molto stress e parecchi kg in più.

«L’industria di Hollywood non è una bestia mansueta», racconta Muccino, «È un animale difficile da domare e nei miei film ‘americani’ cerco sempre di difendere la mia identità, la mia italianità, il mio modo di fare cinema».

Uma Thurman si dichiara «Pronta a recitare ancora con lui in futuro», perché ama «il suo modo di fare cinema» e Jessica Biel dice di lui che «È una persona speciale, con un grande amore per la vita e per gli attori, a cui dà tantissimo».

Gerard Butler descrive Muccino come: «Un folle. Il regista con più passione per quello che fa, con il quale abbia mai lavorato. Comprende profondamente i problemi dei personaggi e le loro emozioni profonde».

Infine, lo stesso regista conclude affermando: «Io sto dalla parte degli attori; provo con loro; cerco con loro l’anima e i sentimenti del personaggi».

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