Biagio Antonacci, “L’amore comporta”: la recensione

Biagio-AntonacciMusica e Amore. Due facce della stessa medaglia, di una moneta lanciata in aria per scegliere quale strada percorrere nella vita. Biagio Antonacci lo sa bene. In 25 anni di carriera ha sempre dedicato versi e note alla bellezza dei sentimenti e al rapporto con le donne. Il cantautore di Rozzano ha saputo descrivere, come pochi altri in Italia, l’intensità e il tormento delle relazioni tra gli esseri umani esprimendosi con chiarezza ma assoluta delicatezza. E oggi l’artista 50enne ci regala un nuovo, bellissimo album, “L’Amore Comporta”, nel quale torna a sfogliare le pagine dei ricordi e a scriverne di nuove, con l’occhio fanciullesco e curioso di ragazzo di provincia. Umiltà, passione, carisma: Biagio conserva integre le sue migliori qualità e continua ad emozionarsi e ad emozionare attraverso tredici nuovi brani dal sapore romantico.

“L’Amore Comporta” si apre con l’energia e il ritmo di “Cado”, pezzo che suona come un invito a non arrendersi mai, perché cadere significa rialzarsi e vivere, trovando nelle avversità la forza per reagire. Dopo “Ti penso raramente”, primo singolo estratto dal disco che fotografa con sincerità e purezza un amore finito che torna a invadere la mente del cantautore, ecco la splendida “L’amore comporta”, prima ballad dell’album che veste di magia i sentimenti e colora il cielo grigio dei rapporti umani, quelli a volte difficili da gestire e da vivere perché carichi di tensioni e di inquietudini. Biagio parla dell’amore come fonte di energia e di speranza, unico vero motore che consente di riappacificare il cuore con il resto del mondo.

“Ci sono solo a queste condizioni…non mi devi più chiedere qualcosa che non arriva all’istinto come arriva a te”, sussurra Antonacci nella quarta traccia del disco. “Chiedimi senza scappare. Credimi senza temere, seguimi senza volere, parlami senza gridare, l’anima di un nuovo umore,

anche se non ha dolore, l’anima non fa rumore, l’anima non sa tradire, l’anima non è un mestiere”, grida facendosi strada con la voce tra suoni rock graffianti di chitarra e batteria. “Hai bisogno di me” è una delle canzoni più belle del nuovo album: potente e crudele ma, al contempo, sincera e nuda di fronte alla realtà e all’essenza di una promessa d’amore che si rinnova giorno dopo giorno.

biagio antonacciQuando i difetti sono visti come bellissimi pregi e la semplicità di una persona è il valore aggiunto di un rapporto, ecco che l’innamoramento si trasforma e si evolve in amore. In “Tu sei bella” il ritmo si fa incalzante e l’armonia accattivante accompagna la dedica di Biagio alla sua donna. “Tu sei bella come Venezia addosso, Venere dolce che rende feconda le sponde di un cuore che aveva fallito”, canta Antonacci con dolcezza e sensualità.

Atmosfera fresca e scanzonata, invece, in “Mai mi dici amore”, brano ritmato che racconta di un uomo alla ricerca di attenzioni da parte dell’amata, troppo assente e forse poco avvezza al romanticismo. Gitana e malinconica, “Dolore e forza” sembra scandire il battito del cuore umano: “Il calore che emani, la tua pelle è una culla…sono io fatto male, sono io cerebrale. Sono meglio da perso. Amore mio, ma come ho fatto a restare in silenzio di fronte a te, non ti ho mai detto le cose che ho dentro. Perdonami. Capiscimi”, confessa umilmente Biagio. Una dedica a ciò che non c’è più, a ciò che ormai è finito.

In questo nuovo lavoro discografico, Antonacci sperimenta anche nuovi suoni: ne è un esempio “Ho la musica nel cuore”, canzone raggea autobiografica. Il cantante ricorda le sue origini, gli inizi della carriera, le difficoltà e i mille ostacoli superati, con sacrificio. “Ho sposato solo te. Ho la musica nel cuore, l’occasione mia più grande per aver la vita accesa”. Un manifesto che racconta l’unico vero amore di Biagio, Signora Musica.

Sound anni Novanta, invece, per un brano molto Antonacciano. “Ricordati chi sei” è un promemoria non solo per il suo autore ma valido per tutti noi: non dimentichiamo mai chi siamo e da dove veniamo. Non scordiamoci del passato, delle radici, degli affetti veri e dei legami forti con famiglia e amici, con le persone che ci hanno amato e sostenuto nei momenti più bui.

“L’Amore Comporta” è stato scritto interamente da Biagio Antonacci, con l’aiuto prezioso del produttore Michele Canova. Ma il disco contiene un brano, una meravigliosa poesia scritta da un altro grande della musica italiana. “Le Veterane”, decima traccia del disco, è infatti un regalo del Maestro Paolo Conte. Inconfondibile il sapore e netta l’impronta lasciate nella canzone del cantautore, tra piano, tromba e caldi ritmi che portano il cuore e la mente ad altri tempi e in luoghi lontani.

VINILE_Layout 1“Barbara” è l’ennesima dedica di Biagio ad una donna. Questa volta si tratta di una giovane fanciulla, trentenne, che dopo gli studi si appresta ad affrontare la vita, tra incertezze e paure. Una dolce melodia di chitarre accompagna la voce del cantante, un sussurro iniziale all’orecchio della ragazza fino a dirle, con onestà e coraggio, che è arrivato il momento di spiccare il volo, di guadagnarsi la sua indipendenza e di crescere.

Il disco si chiude sempre all’insegna dell’amore e delle sue infinite sfumature. In “Ora e mai per sempre” i sentimenti sono vissuti senza mezze misure, senza limiti. La passione deve viaggiare alla massima potenza e sullo stesso binario per entrambi gli amanti. Più difficile e doloroso, invece, quando l’altra persona non cammina lungo lo stesso percorso del compagno, quando l’interesse non è reciproco e l’intensità dello sguardo non si riflette negli occhi dell’altro. “Libera come stai? Questo tempo illude e passa…Tu sei dono per chi ama, assolutamente esente dalle invidie popolari”. Una dichiarazione a cuore aperto, a tratti commovente, come solo Biagio Antonacci riesce a regalare.

Silvia Marchetti 

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