Insonnia: rimedi naturali e cause psicosomatiche

Sono oltre 9milioni (i dati sono del 2016) gli italiani che soffrono d’insonnia. Si dorme poco e male. Prima di soffermarmi sulle cause psicologiche dell’insonnia e sul significato psicosomatico, mi preme aprire una parentesi su come questa problematica viene affrontata dalla naturopatia. Ci sono molti rimedi naturali e tecniche olistiche per ‘curare’ l’insonnia.

Insonnia, aromaterapia ed erboristeria

L’aromaterapia nello specifico mette a disposizione tutta una serie di oli essenziali volti al benessere e al recupero di quella centratura che manca nel soggetto insonne. Tra le essenze più indicate contro l’insonnia figurano la lavanda vera, ylang ylang, neroli, mandarino, geranio…

Gli oli essenziali sono delle minuscole particelle di sostanze odorose estratte dalle piante e, usando il linguaggio alchemico, sono l’anima della pianta stessa. Attraverso l’olfatto si toccano corde emozionali antiche riportando equilibrio e serenità. In aromaterapia si sfrutta la sensibilità non solo dell’olfatto ma anche del tatto mediante massaggi aromatici e tecniche di rilassamento. Anche l’erboristeria mette a disposizione erbe per ‘curare’ l’insonnia, come la valeriana, il biancospino, la lavanda, la passiflora, l’alloro, il tiglio, la maggiorana…

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© Marzia Giacobbe – Fotolia.com

L’insonnia si può prevenire e curare anche con l’alimentazione

In caso di insonnia è utile agire anche sull’alimentazione con un approccio integrato. E a proposito di cibo Sara Farnetti nel libro “Tutto quello che sai sul cibo è falso” (Bur Rizzoli) scrive: “Il sonno ristora, elimina le tensioni, distende i lineamenti, tonifica e rende luminosa la pelle”. In caso di insonnia, “ciò che mangiamo durante il giorno, e specialmente la sera a cena, può divenire un valido aiuto per migliorare e risolvere il problema. La carne, specialmente quella di manzo, così come il pesce, ricco di iodio, favoriscono la veglia e impegnano i processi digestivi e consumati per cena diventerebbero un ostacolo in più, così come i formaggi stagionati che contengono tiramina, una sostanza che rende ipersensibili; meglio scegliere quelli freschi ricchi di triptofano che agisce, oltre che sul buonumore, anche sul sonno”.

Quindi, sarebbe preferibile mangiare la sera un piatto di pasta o di cereali integrali biologici con un contorno di verdure e una piccola quantità di legumi. Tra le verdure più soporifere ci sono i cavolfiori, la lattuga, le zucchine, la valeriana, il basilico. Tra la frutta la banana, le mandorle e la mela cotta. I cibi ricchi di vitamina C meglio mangiarli a pranzo, a colazione e a merenda. Ovviamente è importante evitare le bevande eccitanti, come il caffè e la coca cola.

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Una volta una mia amica mi disse che la camomilla la eccitava. Ci ridemmo su. Studiando la naturopatia e le piante ho capito che il suo ragionamento aveva un fondamento. La camomilla ha due volti: uno rilassante ed uno eccitante. Proprio così. Gli effetti cambiano a seconda del tempo di infusione, come del resto accade per il tè. Tenendo in infusione la camomilla meno di un minuto questa ci rilassa altrimenti diventa eccitante. Il tè, per espletare la sua funzione rilassante grazie ai tannini e alle catechine, deve rimanere in infusione 7-8 minuti e va bevuto entro un’ora.

Insonnia, attività fisica e luce del sole

Attenzione anche all’attività fisica che va fatta nella prima parte della giornata (meglio la mattina) come il buon senso e tradizioni millenarie, quali l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese, suggeriscono. La sera è preferibile fare attività più rilassanti, quali la meditazione, lo yoga, il pilates o la bioginnastica. L’esposizione alla luce solare inoltre (meglio la mattina) aumenta la produzione di serotonina e la successiva produzione di melatonina la notte.

L’insonnia: il significato psicosomatico

Qual è il significato psicosomatico dell’insonnia? Capirete che rispondere a questa domanda non è affatto semplice perché ciascuno è diverso e quindi per ogni persona l’insonnia assume un significato differente. Per grandi linee possiamo però aprire una piccola parentesi sulla simbologia del cervello che, secondo la visione Psicosomatica, è l’uovo del mondo, è come una sorta di seme che germoglia e produce la pianta-corpo. Possiamo dunque dire che ogni malessere del cervello ha a che fare con il mancato rispetto della vera natura del nostro seme. In sintesi tutte le volte che non siamo noi stessi stiamo male.

L’insonnia, in questa ottica, ci suggerisce che probabilmente stiamo seguendo un passo che non è il nostro o accelerando il ritmo oppure decelerandolo. La nostra energia è in standby, è bloccata e tutto il potenziale che non usiamo di giorno ci tiene svegli di notte. Per la Psicosomatica in ogni disagio c’è anche la cura, il sintomo ci parla di noi e quindi non va soppresso bensì ascoltato e trattato come un amico che ci viene a trovare. Quando la nostra quotidianità diventa ripetitiva e frenetica oppure in taluni casi sotto tono perdiamo il contatto con la nostra natura e il sintomo, che in questo caso è l’insonnia, ci vuole condurre su un sentiero che ci è più congeniale.

Insomma, prima di scegliere il rimedio giusto per noi, agendo sullo stile di vita, è importante chiederci: cos’è che mi mantiene sveglio? Quali talenti non sto esprimendo? Ricordate: ogni sintomo parla di noi a noi… (articolo della dott.ssa Maria Ianniciello, naturopata ad indirizzo psicosomatico e giornalista pubblicista)

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