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MESSICO: I CIMITERI ADDOBBATI A FESTA CON BANCHETTI E BALLI

Nel mondo cattolico il primo e il due novembre si ricordano i defunti e si usa quindi con discrezione andare al cimitero per commemorare i morti. Il primo novembre in particolare è la festa di tutti i Santi; questa ricorrenza coincide con Halloween.

Tra i pagani, prima dell’avvento del Cristianesimo, c’era un’altra concezione della morte che era considerata quasi come una rinascita a vita nuova. Si tendeva dunque a “festeggiare” la morte nel periodo autunnale, quando la Natura cominciava a spogliarsi dei suoi beni e andava in letargo; era un modo per celebrare la continuità della vita! Oggi la morte è un tabù e quindi aborriamo qualsiasi occasione che ci mette in contatto con essa. Tuttavia in alcune culture, nonostante la diffusione del Cattolicesimo, restano tracce degli antichi riti pagani. Fra queste figura un Paese dell’America Latina: Il Messico, dove il primo e il due novembre si usa festeggiare (sì perché proprio di festeggiamenti si tratta) i defunti con parate, pranzi e cene succulenti…

Per esempio, nei piccoli centri una decina di giorni prima della grande ricorrenza si cospargono le strade con petali di tageti, cioè piccoli garofani, lungo il percorso che conduce dalle abitazioni al cimitero, i quali vengono addobbati a festa con fiori di tanti colori e scheletri vestiti con abiti di svariate sfumature. Anche i mercati vengono adornati di teschi di zucchero e leccornie varie. Il primo Novembre sono le anime dei bambini a fare la loro comparsa sulla terra, mentre nella notte tra il primo e il due novembre parenti e amici si radunano nei cimiteri per mangiare e festeggiare davanti alla tomba del defunto. Le porte delle case vengono lasciate socchiuse, affinché i morti possano entrare, e le famiglie nei loro salotti realizzano altari con teschi e candele. Una festa corale insomma.

Pertanto il viaggiatore che si trova in Messico in questo periodo non può non farsi travolgere e contagiare da questa usanza secolare, anche perché – data la sua particolarità – questo evento è diventato patrimonio dell’umanità il 7 novembre 2003.

Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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