“Scusate se esisto!”, quando la “Carriera” non è Donna

La recensione e la trama del film “Scusate se esisto!”, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. La pellicola affronta il binomio donne italiane e carriera

Scusate se esisto locandinaDonne all’ombra di uomini. Donne che fanno fatica ad affermarsi, oggi come un tempo, quando alcune scrittrici di successo facevano uso di pseudonimi maschili per pubblicare romanzi e antologie. Jane Austen o le sorelle Brontë sono un esempio in tal senso. Le donne erano escluse da quasi tutti i campi lavorativi. Nel 1500, per esempio, la recitazione non era un mestiere per ragazze, come si evince anche in Shakespeare in love, film commovente del 1998, la cui protagonista per recitare si traveste da uomo. Comunque le persone, a prescindere dal sesso, indossano una maschera che, scrisse Luigi Pirandello, è una presenza costante sul palcoscenico e nella realtà. Eppure ci sono individui che escono dal coro e che, nonostante tentino di conformarsi, non ci riescono. Sono i folli e i puri di cuore. Serena Bruno (Paola Cortellesi), protagonista del film “Scusate se esisto!”, non bada alle apparenze; è una donna carismatica che crede nelle infinite possibilità, nei valori autentici della vita, e che, nonostante il suo talento, sa adeguarsi per un sogno “alto”, cioè quello di poter esprimere il proprio potenziale in Italia, Paese ancora maschilista e poco meritocratico. Lei, abruzzese di nascita, si differenziava già da piccola, tanto che, quando le sue coetanee giocavano con le bambole, Serena “investiva” sul mattone. Dopo la laurea in Architettura, questa piccola grande donna si trasferisce all’estero, però la nostalgia prevale sulla logica. Complice un piatto di spaghetti con il pomodoro e basilico. Giunta in Italia, la ragazza  fa diversi lavori per mantenersi e  un giorno, dopo aver subito uno scippo, giunge in un quartiere alla periferia di Roma.

“Scusate se esisto!”, diretto da Riccardo Milani (consorte della Cortellesi), tratta dunque in maniera leggera, facendoci divertire con intelligenza, un tema poco affrontato nella cinematografia italiana, cioè la difficoltà delle donne a ricoprire ruoli dirigenziali, perché scavalcate dai colleghi maschi. Serena lo intuisce e, quindi, per vincere un bando di concorso, finge di essere l’assistente di un architetto uomo, che però vive in Giappone.

A fare da spalla alla Cortellesi in “Scusate se esisto!” è un affascinante Raoul Bova, nel ruolo di Francesco, ristoratore omosessuale e padre di un bambino dallo sguardo triste, avuto quando era etero.

Una commedia, dunque, originale che si regge su una serie di equivoci facendoci riflettere grazie alla storia di Serena e in particolare attraverso il volto sacrificato di uno dei personaggi più interessanti del film: la segretaria tuttofare interpretata da una splendida Lunetta Savino.

Maria Ianniciello

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