Venezia 71 tra passato e presente: Al Pacino a braccetto con Mad Men

festival-del-cinema-di-veneziaLa Mostra del Cinema di Venezia è da sempre considerata il festival di cinema più importante al mondo, non soltanto perché esso è il più antico (quest’anno soffierà 71 candeline) ma anche perché il Lido è stato per anni il luogo di ritrovo delle più grandi eccellenze del cinema mondiale. Da qualche tempo la Mostra è stata però surclassata dal suo eterno rivale ovvero il Festival di Cannes, che propone i film più belli dell’anno, spesso quelli che concorreranno per l’Oscar e non deve certo pregare le star di Hollywood per calcare il tappeto rosso della Croisette come invece sembrano fare gli organizzatori di Venezia. Basti pensare che lo scorso anno diede forfait perfino Lindsay Lohan! L’attenzione mediatica è diminuita, i divi nostrani non hanno più il fascino dei vari Gassman, De Sica, Sordi, Magnani, Loren, Mastroianni & Co. e i film in concorso sono sempre più di nicchia. Lo scorso anno, nonostante Venezia celebrasse il suo settantesimo anniversario, l’evento è stato sottotono, i film in concorso erano brutti, talvolta inguardabili mentre nelle altre sezioni c’era da ben sperare.

Quest’anno il direttore Alberto Barbera sembra aver voluto dare un segnale molto chiaro: la qualità prima di tutto il resto. I film in concorso sono sulla carta piuttosto deludenti ma potrebbero riservare delle sorprese a partire dal regista tedesco di origini turche, Fatih Akin, che con il suo The Cut racconterà il poco conosciuto genocidio armeno avvalendosi del talento di Tahar Rahim. L’Iran avrà ben due rappresentanti in Ramin Bahrani che tratterà la crisi economica in 99 Homes con protagonisti Andrew Garfield, Michael Shannon e Laura Dern e un regista pressoché sconosciuto in Italia come Rakhshan Bani-Etemad. Anche i francesi danno l’aria di non deludere sfoderando per i loro film in concorso delle armi vincenti come Catherine Deneuve, sua figlia Chiara Mastroianni e l’incantevole Lea Seydoux (vincitrice della Palma d’oro a Cannes con La Vita di Adele lo scorso anno) e per l’occasione anche dei talenti d’adozione come Viggo Mortensen nell’attesissimo Loin des hommes, ispirato a Cimbelino di Shakespeare e Charlotte Gainsbourg, protagonista del menage a trois, 3 coeurs di Benoit Jacquot.

Al Pacino
Al Pacino

Gli americani punteranno invece sul cinema indipendente di David Gordon Green, che venne a Venezia anche lo scorso anno in compagnia di Nicholas Cage per presentare il thriller Joe. Quest’anno Green porterà con sé addirittura Al Pacino che ritroveremo alla Mostra anche fuori concorso con l’ultimo film del grande Barry Levinson. Joshua Oppenhaimer invece, dopo il successo di The Act of Killing, presenterà l’unico documentario in concorso ovvero The Look of Silence sul genocidio in Indonesia. Attesissimo è anche il nuovo film del regista neozelandese Andrew Niccol (Gattaca, In Time), Good Kill, con protagonisti Ethan Hawke e January Jones (ovvero la Betty Draper di Mad Men). Il cinema asiatico potrebbe davvero impressionare il pubblico del Lido con Fires on the plain, ovvero il nuovo film di Shinya Tsukamoto, considerato il David Lynch giapponese. La Russia sfodererà invece uno dei registi più accreditati del concorso ovvero Andrei Konchalovskij (Siberiade, A trenta secondi dalla fine) che racconterà la vita in un villaggio russo sperduto in The Postman’s White Nights.

Come lo scorso anno la Mostra aprirà con un film di un regista messicano. Se Alfonso Cuaron inaugurò il festival con Gravity, vincitore di sette premi Oscar, speriamo che quest’anno abbia le stesse sorti il nuovo film di Alejandro Gonzalez Inarritu, apprezzatissimo dalla critica per i suoi film Amores Perros, 21 grammi, Babel e Biutiful. Il suo nuovo lavoro Birdman, una pellicola insolita che tratterà un attore alle prese con uno spettacolo a Broadway e la lotta con il suo ego, approfitterà di un cast d’eccezione formato da Edward Norton, Emma Stone e Michael Keaton.

Non potevamo dimenticarci degli italiani in concorso che quest’anno saranno tre. Saverio Costanzo, dopo gli esordi promettenti, presenterà il suo Hungry Hearts, tratto dal libro Il bambino indaco di Marco Franzoso, con Adam Driver e Alba Rohrwacher. Mario Martone, dopo la storia del Risorgimento in Noi Credevamo, ripercorrerà la vita di Giacomo Leopardi ne Il Giovane Favoloso con protagonista il bravissimo Elio Germano. Francesco Munzi presenterà la sua opera prima Anime Nere, una storia di tre fratelli legati all’ndrangheta. Non è italiano Abel Ferrara che però consideriamo tale per aver deciso di portare in concorso il biopic del grande Pier Paolo Pasolini, interpretato da Willem Dafoe e con Riccardo Scamarcio nei panni di Ninetto Davoli. Un film che promette scandalo data la regia di un autore che ha sempre realizzato film scomodi dai toni altisonanti. Lo scandalo sarà sicuramente servito al momento della proiezione del secondo capitolo di Nymphomaniac di Lars Von Trier.

Fuori concorso segnaliamo l’ultimo film di Peter Bogdanovich, la commedia She’s funny that way, con Imogen Poots, Jennifer Aniston e Owen Wilson; il secondo lungometraggio di Edoardo De Angelis, Perez, una vicenda criminale con protagonisti Marco d’Amore (Ciro di Gomorra la serie) e Luca Zingaretti; la serie tv targata HBO Olive Kitteridge, tratta dall’omonimo best seller; La Trattativa della temuta Sabina Guzzanti, che secondo Barbera ha realizzato il suo film più bello (che tenterà di far luce sulla trattativa stato-mafia degli anni Novanta); The Humbling con protagonista Al Pacino alla corte di Barry Levinson; infine ritroveremo uno dei grandi affezionati alla Mostra ovvero James Franco che presenterà il suo terzo film da regista, L’urlo e il furore, la trasposizione dell’omonimo capolavoro di Faulkner, che sarà interpretato da uno degli ospiti più attesi in Italia ovvero Jon Hamm (il Don Draper di Mad Men, una delle serie televisive più gettonate degli ultimi anni).

Una mostra dunque all’insegna della crisi economica, delle tragedie storiche e della letteratura che non mancherà di convocare all’appello alcune delle star più amate degli ultimi anni. Al Pacino sarà dunque il capitano di una troupe di celebrity di seconda generazione. Un incontro tra passato e presente, molto positivo considerando che lo scorso anno l’arrivo al Lido del mago di Harry Potter, Daniel Radcliffe, fece molto più scalpore di George Clooney, Sandra Bullock, Scarlett Johannson e Judi Dench messi insieme. Il cinema, la televisione e il mondo in genere stanno cambiano. La Mostra del Cinema, almeno nelle premesse, sembra essersene accorta.

Rosa Maiuccaro

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