Mina e Celentano, il nuovo album ‘Le Migliori’: recensione

Le Migliori, il nuovo album di Mina e Celentano, è innovativo, ironico, festoso ma soprattutto passionale al punto giusto. Il sound è pulito, frizzante…leggero; le vocalità sono roche… in alcuni momenti sono come carezze dirette al cuore dell’ascoltatore, come accade nella quarta traccia, Ti lascio amore; per me la più bella del disco. “(…) Ma bisogna fare i conti con la verità, non con quello che c’è stato e ci sarà (…) E alle favole non credo più (…) Stavolta vado dove mi porta la corrente”, canta Mina. “Non sappiamo che vuol dire essere liberi, siamo figli d’incertezze e solitudini, l’hanno fatta da padrone le inquietudini ma adesso basta la vita è mia (…)”, risponde con un lieve sussurro Celentano. Per i due artisti, l’amore è solo una questione chimica, un compromesso tra passione e dovere. Il ritmo diventa meno intimistico sia in A un passo da te e sia in Non mi ami, quinta e sesta traccia del nuovo album. I due cantanti, che hanno fatto la Storia della musica italiana, riescono a non prendersi sul serio e proprio per questo motivo il disco è intenso ma non pesante, divertente, bizzarro e in nessun momento banale, sicuramente raffinato.

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L’Amore, come avrete notato, è il filo conduttore de Le Migliori. Nel nuovo album Mina e Celentano non rinunciano ai temi affrontati già in altri lavori. La frenesia ha allontanato gli amanti che non hanno il tempo per una carezza, un attimo d’intimità. E non mancano argomenti socio-politici, come ne Il bambino col fucile, tanto cari al Molleggiato che canta: “E allora fuori i cuori dai congelatori (…) all’asilo c’è un bambino col fucile (…) Belli bulli balli sui carboni ardenti per farti notar dalla tribù, ancora un poesia ci fa volare via, la nebbia agli irti colli non c’è più (…)”. Dodici canzoni in cui Mina e Celentano mettono in mostra tutto il loro straordinario talento, avvalendosi di diversi musicisti e compositori.

Ne Le Migliori ci si abbandona, ci si lascia, ci si rifugia nell’oblio per poi ricredersi e riprendersi. “(…) Ma c’è qualcosa in proprio fondo al cuore, qualcosa che non te lo so spiegare, che mi sorprende e non può bleffare che mi dice e non può finire qui (…)”, dice Mina in Quando la smetterò. Parole come memoria, orgoglio, sorrisi, stelle cadenti, destini, diamanti nascosti nella neve donano a questo nuovo album un misto di nostalgia e bellezza che ci fa assaporare emozioni senza tempo. Mina e Celentano non smettono di sorprenderci e lo fanno con eleganza e con una buona dose di umorismo. L’album si chiude con la dance music del bizzarro e inconfondibile Prisencolinensinainciusol (nella versione di Benny Benassi), uscito nel 1972 e cantato in una lingua del tutto inventata. Non si poteva terminare che così, perché “è la Musica bellezza!”: i piedi si muovono e la mente vola in questo viaggio tra le sette note, che Le Migliori ha reso unico, emozionante e avvincente. Il disco si apre con Amami, Amami (il ritmo verso il finale ricorda vagamente un’altra canzone di Celentano, Una storia come questa; è un caso?),  il singolo che ha anticipato l’uscita del nuovo album e che è in rotazione radiofonica. Per concludere posso dire che mai titolo di un album (deciso da Marco Balletti) è stato più ‘azzeccato’ di così. Il consiglio? Da ascoltare con calma, nel silenzio e nella solitudine per comprenderne il senso più profondo ma anche per ballare, sorridere ed emozionarsi!

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