MA CHE DAVVERO?

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«Ma che davvero?» è stata la prima frase che Chiara Cecilia Santamaria, giornalista freelance e blogger, ha proferito dopo aver visto il test di gravidanza positivo. A 27 anni e con un desiderio di maternità pari a zero. Cambiare la sua vita non è stato semplice ma ora ci sta riuscendo alla grande e, con ironia e un pizzico di sarcasmo, riporta la sua esperienza a tutte le lettrici che la seguono sia sul suo blog MaCheDavvero? che su Vanity Fair, Cosmopolitan e PianetaMamma, per i quali collabora.

MaCheDavvero? si è classificato 5° come Miglior Sito Italiano e 2° cone Miglior Sito per Mamme e Bambini, un grande successo per la giornalista che, racconta sul suo blog, «il 1 aprile 2008 al quarto mese di gravidanza, terrorizzata, incerta e con massicce dosi di ironia come unico antistress, iniziavo a scrivere online. Avevo molto tempo, molte domande e molta voglia di comunicare». Tutto è nato per gioco. All’inizio Chiara Cecilia Santamaria riversava nel suo blog racconti della sua vita, della gravidanza, delle prime ecografie, ma soprattutto dubbi e paure riguardo a una maternità inaspettata. La sua versione della maternità ha riscosso un grandissimo successo. Raccontare con ironia lo stereotipo della mamma serena, devota alla casa e ai figli, pronta a sacrificarsi è stato un modo per sdrammatizzare un evento che le avrebbe cambiato la vita.

Col passare dei mesi il blog è cresciuto e, grazie all’affetto e al sostegno di un fantastico pubblico, si è trasformato in quello che è oggi: un luogo vivo, pieno di voci, scambi, opinioni, racconti. «Come nelle favole – scrive la giornalista – sono stata notata da un’editor di Rizzoli e dal blog è nato il mio primo libro, “Quello che le mamme non dicono”. Il successo del blog e del libro mi hanno permesso di tornare a lavorare con la scrittura. Oggi collaboro con In più riesco a dedicarmi al blog, che ormai è diventato un luogo vivo, pieno di scambi, opinioni, commenti e meravigliosi utenti – a cui sono davvero molto affezionata – e a tanti altri nuovi progetti».

Carla Cesinali

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