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I ponti di Madison County: trama, trailer, recensione

I ponti di Madison County è il film che più di tutti per leggerezza e autenticità mi ha colpito da adolescente con le trecce, intenerendomi. Un film che mi porto nel cuore e nell’anima perché ben girato o forse perché evoca quel periodo della mia vita così intenso e così dolce, fatto di baci mai dati e di attimi fuggenti, dove l’ingenuità faceva largo a pensieri sottaciuti.

Il film, uscito al cinema nel 1995 e diretto dal Clint Eastwood, racconta dell’America misogina, conservatorice e patriarcale, dove le persone per essere accettate dovevano nascondersi dietro la maschera dell’ipocrisia e le donne erano il capro espiatorio di questa forma mentis. La Francesca de I ponti di Madison County, interpretata da Meryl Streep, era come molte donne della mia Italia Meridionale; attenta ai bisogni della famiglia, tanto da adattarsi a una vita scontata e priva di vere passioni.

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La macchina da presa di Clint Eastwood ci porta da subito nell’Iowa del 1965; ci fa entrare nell’abitazione della protagonista, immortalando uno dei momenti clou della famiglia tradizionale: l’ora di cena. Poi, con cautela ci avviciniamo a Francesca, capiamo le sue ansie e le siamo vicini. Non la giudichiamo, perché impariamo a conoscerla e a capire il suo amore per Robert (Clint Eastwood), fotografo del National Geographic, che la protagonista incontra casualmente mentre il marito e i figli sono in trasferta. «Non mi sembra la cosa giusta», dice Francesca a Robert: «Non riuscirebbero a sopravvivere alla chiacchiere», aggiunge poi. 

L’amore dei due amanti, nonostante l’adulterio, è reso delicato e allo stesso tempo struggente dalla macchina da presa di Eastwood che si mette nei panni di una donna ordinaria la cui vita è resa straordinaria da una passione di pochi giorni raccontata in alcuni diari che i figli di Francesca troveranno dopo la sua morte. I ponti di Madison County, con un cast di alto spessore, è diventato un cult del genere.

Trailer de I ponti di Madison County 

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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