Concordia. Né paradosso né stravaganza, solo commedia all’italiana

Qualche anno fa scrivemmo che era il caso di sciogliere il Parlamento, mandare tutti a casa e rimettere al Popolo sovrano il compito di eleggere il nuovo: nella vacanza il governo sarebbe stato affidato ai tecnici naturali ed autentici, ai direttori generali cioè ed assimilati. Ci sarebbe stata continuità senza spesa e con rispetto della Costituzione, essendo già pagati e sapendo i burocrati muoversi. Non si volle affrontare il giudizio del Popolo, che aveva sì accettato quasi passivamente scelte dell’alto, ma che non si mostrava del tutto appecorito: fatti attuali dimostrano che i prudenti avevano ragione. I nocchieri, ora chiamati a governare la barca in mare burrascoso, a loro volta hanno bisogno di esperti, lasciando che gli Italiani continuino a distrarsi, a divertirsi, a far commenti, ad attendere miracoli e pure a morire. Né paradosso né stravaganza, solo commedia all’italiana, che, però fa piangere lagrime vere, che sconsigliano di confondere immaginario con realtà: specialisti di pose e di battute stanno bene sul set, ma non sul campo, che esige professionalità vera per positive azioni concrete. Può avere fortuna anche Tirteo, ma vincono battaglie e guerre solo i generali veri, avvalendosi pure dell’opera di tirtei e non rinunciando ad eserciti occulti e ad armi segrete. Comunità giocherellone passano facilmente da uno spettacolo all’altro e però, trascurano anche doveri, come fanno alunni, abituati a giochetti, che, a maggiore età si ritroveranno, unica risorsa, la raccomandazione, che, pur universale, calpesta capacità e dignità: raccomandazione, affettiva od interessata, è fenomeno umano per cui si ottiene risultato, impossibile normalmente, abbellendo verità con pecunia e con ipocrisia e confondendola con propaganda. Sovranità vuole, a rotazione, tutti capi e tutti gregari e solidarietà interviene in ogni caso di bisogno: incarichi, affidati per meriti diversi da quelli richiesti, contraddicono natura, legge e buon senso e portano allo sfascio morale, civile e sociale, con illegalità, corruzione ed evasione. Invitare a spiarsi l’un l’altro non è da sovranità e solidarietà costituzionali, offende i cittadini ed i preposti al rispetto della legalità e non giova alla credibilità, già necessaria per tempestiva azione, che avrebbe evitato anche appelli, che pur seguiti, non depongono bene.

Nunziante Minichiello


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Nunziante Minichiello

"Distribuisco cultura, quella che mi ritrovo, e cose che servono. La cultura è gratis; le cose che servono costano, ma a volte costano meno che altrove. Nei miei voti è la buona fortuna di tutti quanti". Questo è il motto di Nunziante Minichiello che su Cultura e Culture firma la rubrica "Il Terrone che non ci sta", riflessioni sul Mezzogiorno e sull'Italia, in generale, gli editoriali e alcuni articoli di attualità.

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