Carmen Consoli ammalia con il suo Eco di Sirene

Eco di sirene rappresenta la naturale evoluzione di uno dei progetti più amati di Carmen Consoli. L’anello mancante, che nel 2008 l’ha vista avere un enorme successo sola con sei chitarre sui palcoscenici d’Italia, Europa e Stati Uniti. Questo nuovo lavoro mescola le doti canore della Consoli al suono delle sue chitarre e a quello del violino di Emilia Belfiore e del violoncello di Claudia della Gatta. “Eco di sirene fu il terzo singolo del disco “Mediamente isterica” uscito nel 1998 e oggi, come e più di allora, denuncia uno stato di cose, grida in allarme che la guerra è ancora qui, è in Libia, in Siria, è dietro alla tastiera di un computer, è dentro al virus della solitudine, è nella minaccia del non dialogo tra i popoli, è nel muro costruito dall’America e nella politica cerniera della Gran Bretagna. I rapporti umani sono in pericolo e Carmen Consoli durante i suoi concerti lo sta ricordando attraverso le parole di Socrate: la polis è umanità, fuori dai suoi confini ci sono bestie e angeli, e a noi umani, non appartenendo a nessuna di queste due categorie, non resta che dialogare tra noi. Musica e parole si fondono sui palcoscenici delle tante tappe del tour che stanno regalando ai tantissimi fan della cantantessa un’esperienza entusiasmante fatta dei suoi vent’anni di carriera.

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La scenografia a forma di conchiglia realizzata da Camilla Ferrari rende l’atmosfera di Eco di sirene intima e ovattata senza dimenticarsi però di lasciare spazio all’anima rock dell’artista che, illuminata da fasci di luce rossa, imbraccia la sua chitarra elettrica emozionando. E così che il viaggio sonoro nei testi della cantautrice riporta in vita i suoi personaggi, come Contessa Miseria “dolcemente assorta tra i gloriosi ricordi impregnati di cipria e di rien ne va plus” e Maria Catena che “attendeva paziente il turno per la comunione”, l’attenzione rivolta ai più deboli, come in “Mio zio” e “AAA cercasi”, le atmosfere che sanno di “olio alle mandorle e vanità” e i ricordi legati alla foto della madre ventenne e al padre che ha deciso di andare via “nel tempo di mare e di granite al limone”. “Confusa e felice” la Consoli reinterpreta il suo “Amore di plastica” con “Parole di burro” e, nonostante non ci sia un album in uscita, continua a collezionare sold out grazie al suo talento e alla sua grande umiltà.

Le sirene in scena, oltre a Carmen e alle due musiciste, sono anche le artiste a cui è stata affidata l’apertura dei suoi concerti: Gabriella Lucia Grasso, per le prime due date romane, e la terza classificata all’ultima edizione di X Factor Eva Pevarello, per diverse altre tappe del tour. Carmen Consoli, dopo aver incantato con la sua eleganza nel duetto sanremese con Tiziano Ferro, in cui i due hanno interpretato il loro nuovo singolo “Il conforto”, mette anima e corpo in questa nuova tournée che oltre a ripercorrere i suoi successi e a denunciare le ingiustizie e la mancanza di umanità di questa nostra società 3.0, ci induce a considerarla la più grande cantautrice italiana degli ultimi vent’anni.

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