Big Eyes, Tim Burton burattinaio magico nel nuovo film

La trama, il trailer e la recensione del nuovo film di Tim Burton Big Eyes, uscito al cinema il 1 gennaio 2015. 

«Gli occhi sono sempre importanti in un film», disse Tim Burton al critico Francesco Castelnuovo in occasione dell’uscita di “Alice in Wonderland” (2010), trasposizione cinematografica di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Gli occhi in questione erano di Johnny Depp, con il quale il regista e fumettista ha instaurato, dai tempi di Edward Mani di Forbici, un lungo sodalizio. Come a dire che chi si somiglia si piglia. E perciò non stupisce che nel nuovo film di Tim Burton, Big Eyes, i protagonisti siano ancora (e soltanto) gli occhi, che questa volta appartengono ad Amy Adams.

Big Eyes recensione

L’attrice in Big Eyes è Margaret Keane, seconda moglie del pittore Walter Keane, che nella pellicola appare timida, introversa e molto insicura e quindi lontana, per modi di fare, da Sydney Prosser di American Hustle, il ruolo che permise lo scorso anno ad Amy Adams di ricevere la nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista.

Tim Burton gira, dunque, una storia paradossale ma vera, quella di Margaret e Walter Keane, i fautori di una delle bugie più colossali dell’Arte. Infatti, tutta la pellicola ruota intorno alla capacità di Walter di dire menzogne, tanto che verso la fine del lungometraggio, proprio durante il processo per frode, l’uomo diventa una sorta di macchietta… una maschera pirandelliana che copre il volto ormai deturpato da anni di bugie.

Ma qual è la menzogna su cui si regge l’intero film? Margaret fu la pittrice dei cosiddetti “Trovatelli”, i bambini con grandi occhi che negli anni Sessanta del secolo scorso fecero letteralmente impazzire l’America (e non solo) ma la donna mentì a tutti, anche alla figlia, facendo credere che quei dipinti fossero opera del marito.

Big Eyes nuovo film Tim Burton

Umiliata e ferita dai continui soprusi, accettò le condizioni che Walter (interpretato da Christoph Waltz, candidato grazie a questo film al Golden Globe insieme ad Amy Adams) nel corso degli anni le impose perché, diceva, aveva bisogno di quell’uomo per vivere, pur sapendo che due cose, per lei, erano importanti: la figlia e i suoi quadri. L’intera vicenda ci induce a riflettere sul mondo controverso dell’Arte, dagli anni Sessanta in poi macchiata dalle feroci leggi del marketing che ormai dominano incontrastate in tutti i settori e, anche se nessuno nega che con la Cultura si possa mangiare, anzi è doveroso farlo, l’ispirazione e il talento vengono prima della fama e del guadagno a volte immeritati e ottenuti soli perché l’artista è stato sostenuto dalla pubblicità e prima ancora dalla televisione, come si evince in Big Eyes.

Big Eyes Tim Burton

Tim Burton con la sua macchina da presa ancora una volta crea personaggi bizzarri, vittime delle loro pulsioni più nascoste. Manipola le sue creature come un burattinaio magico e lo fa attraverso i meravigliosi colori pastello e gli intensi primi piani. Ogni sequenza si sostituisce all’altra aggiungendo un nuovo significato e, anche se Big Eyes non è sicuramente l’ennesimo capolavoro di Burton, è comunque un film che alla fine ci lascia con delle sensazioni positive e alcune domande, perché qualcosa di nuovo nella nostra vita è stato aggiunto. La settima arte ancora una volta ha svolto egregiamente il suo ruolo!

Trailer

Maria Ianniciello

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