ALLARME CATRAME ALLE EGADI

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È arrivata qualche giorno fa la marea nera che ha contaminato più di un chilometro della costa Nord-Ovest dell’isola di Favignana. Lo spiaggiamento di catrame ha infatti colpito la zona compresa tra Punta Sottile e Punta di Ferro, l’area marina protetta delle Isole Egadi. Immediata la reazione di Legambiente che, con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile, la Regione, il Comune di Favignana e l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, ha inviato già oggi le prime squadre di volontari specializzati per capire come intervenire con efficacia e tempestività per rimuovere il petrolio spiaggiato e salvaguardare l’ecosistema marino.

Come ha spiegato il Direttore Generale di Legambiente, Rossella Muroni, il sopralluogo servirà a «capire il livello di gravità della situazione per poter così procedere con operazioni tempestive, sicure ed efficaci per la rimozione del prodotto petrolifero spiaggiato».

L’inquinamento da idrocarburi rappresenta una minaccia quotidiana per il Mar Mediterraneo, attraversato ogni giorno da 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali di cui 300 navi cisterna, che trasportano ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio. Il rischio di inquinamento petrolifero non deriva solo dall’eventualità di incidenti dei cargo, ma anche da attività quotidiane illecite come il lavaggio delle cisterne in navigazione. È dunque importante attuare una rete di controlli per porre fine a questa consueta pratica illecita.

«Realizzare un intervento tempestivo ed efficace – continua  Muroni – significa anche contribuire a tutelare l’economia locale, fondata sulle bellezze naturali dell’ Area marina protetta delle Egadi. È quindi fondamentale intervenire prontamente, perché il catrame spiaggiato venga rimosso affinché cittadini e turisti possano godere pienamente delle bellezza delle spiagge di Favignana».

Dal 2002, anno del tragico incidente della petroliera “Prestige” in Galizia, Legambiente è in prima linea negli interventi internazionali e nazionali per la pulizia delle coste in caso di spiaggiamento di idrocarburi. Da allora, l’associazione ha organizzato corsi di alta formazione rivolti ai propri volontari per prepararli ad intervenire con tempestività, professionalità e sicurezza diventando così un punto di riferimento per la protezione civile in Italia e all’estero.

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