L’Equinozio d’autunno 2016 tra ritualità e miti

Oggi è il primo giorno dell’autunno 2016 e ricorre appunto l’Equinozio, il momento in cui la notte è uguale al dì, proprio come accade anche per l’inizio della primavera nel mese di marzo. Il pianeta è governato da leggi che rievocano simbolicamente una sorta di moto perpetuo di nascita, crescita e morte. Nulla si perde sulla Terra, tutto si ricicla, tutta torna al nucleo per poi espandersi. Il movimento, che si alterna a una stasi apparente, avvolge anche il nostro corpo e tutte le altre creature terrestri. Le popolazioni antiche erano a conoscenza di questi fenomeni, perché sapevano di non essere padroni del Mondo ma di farne solo parte. Da qui i riti, legati principalmente alle stagioni. Il rito è un tentativo di dare la parola all’Infinito. Infatti, secondo la tradizione, l’essere umano era inseparabile dal cielo, dai solstizi, dalle stagioni.

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L’autunno, dunque, simboleggia l’introversione, la discesa agli inferi, il viaggio nell’Ade. Anche l’Equinozio 2016 segna l’inizio di questo percorso che porterà la Terra a chiudersi in sé per creare. Le foglie cadono, la luce si riduce, anche i nostri capelli sembrano più deboli, e le ore di sonno aumentano. La natura si addormenta e si ritrae. Pure il ciclo femminile ha le proprie stagioni. L’autunno coincide con il periodo premestruale, l’inverno con la mestruo, la primavera con il momento preovulatorio e l’estate con l’ovulazione. Le Mestruazioni sono, dunque, ritmiche e cicliche, ma tutto il nostro corpo è segnato da rituali, è una sorta di microcosmo a immagine e somiglianza del macrocosmo. I riti (per esempio l’atto del nutrirsi e la preghiera) servono proprio a ricordarci da dove veniamo. Se facciamo scomparire i rituali dalla nostra vita, andiamo di conseguenza contro natura. E i miti? In tal senso sono le immagini del rito!

Ade nell’antica Grecia era il dio degli inferi, delle ombre, fratello di Zeus nonché figlio di Crono e di Rea. Innamorato di Persefona, consente – dopo una serie di peripezie – alla sua amata di trascorrere la primavera e l’estate con la madre Demetra, dea del raccolto e del ciclo delle stagioni, ma quando Persefora scende in autunno e in inverno nell’oltretomba, la madre piange e si distrugge. La terra in autunno non è però sterile, perché continua a farci dei doni che preparano il nostro corpo per il lungo inverno. I mandarini, l’uva, le arance, le castagne, il radicchio, la zucca… sono ricchi di sostanze che fanno bene al nostro organismo in questo preciso momento dell’anno in cui la natura si addormenta e il nostro sistema immunitario è più debole. Buon Equinozio d’autunno 2016 a tutti!

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