Salvo D’Acquisto, tra eroismo e santità

salvo d'aquisto
Copertina quaderno – ritratto a cura di Franca Molinaro

«Nessuno è nato per caso e nel disegno di Dio per ognuno di noi c’è una strada ben delineata. Percorriamola con l’orgoglio e con la gratitudine che merita questo immenso dono». Così  Salvo D’Acquisto, il vicebrigadiere che per aiutare 22 ostaggi dei nazisti si accusò di un atto non commesso facendosi fucilare. La storia di D’Acquisto è raccontata nel quaderno della serie Le interviste di Maria Ianniciello, edito da Il Papavero. Il direttore di Cultura & Culture, dopo aver intervistato nel primo quaderno Aldo Masullo, mette in risalto la vicenda di un ragazzo che custodiva i valori autentici del Cristianesimo coniugandoli con l’autorevolezza dell’uomo in divisa. Nel testo Maria Ianniciello intervista il fratello di Salvo, Alessandro D’Acquisto.

La storiaIl 22 settembre del 1943 al secondo piano dell’antica torre di Palidoro, nel Lazio, a pochi chilometri da Roma, si verificò una tremenda esplosione che ferì gravemente due militari tedeschi e uccise un giovane soldato nazista. I tedeschi pensarono immediatamente a un attentato organizzato dai finanzieri che prima di loro avevano occupato l’edificio. Si era invece trattato di un incidente. Ma i Nazisti avevano bisogno di trovare un capro espiatorio e quindi si rivolsero al vicebrigadiere, Salvo D’Acquisto, per avere delle spiegazioni. Ma Salvo affermò categoricamente che si era trattato di un incidente, facendo adirare ancor di più i tedeschi che, dopo averlo sottoposto a un estenuante interrogatorio, decisero di prendere in paese ventidue ostaggi, caricandoli su un camion insieme al vicebrigadiere. Una volta arrivati alla torre di Palidoro, dopo diverse ore, Salvo D’Acquisto si accusò dell’ipotetico attentato facendo liberare gli ostaggi. Il vicebrigadiere moriva da martire alle 17.30 di giovedì 23 settembre 1943. Adesso è in corso il processo di canonizzazione.

L’intervista all’autrice Maria Ianniciello nel quaderno ha non solo raccontato la vicenda, facendo un profilo di Salvo D’Acquisto emozionante e coinvolgente, ma ha anche intervistato il fratello Alessandro D’Acquisto che ha narrato fatti e aneddoti della vita di Salvo. «D’Acquisto è vissuto in uno dei momenti più bui della storia italiana e mondiale provando sulla propria pelle il dolore della guerra. L’Italia, invasa e bombardata, aveva bisogno di gesti eroici. E Salvo è un eroe nazionale», spiega l’autrice.

Chi è l’eroe?

Per noi, un eroe è colui o colei che compie un atto straordinario e coraggioso allo scopo di proteggere gli altri. Tutti nel nostro piccolo possiamo compiere degli atti straordinari, certo non sempre eclatanti come quello di Salvo, ma piccoli gesti d’amore.

In che modo?

Ci sono tanti modi. Uno di questi è quello di mettere le doti che ciascuno di noi possiede a servizio della comunità. Ognuno di noi deve scoprire le proprie doti, cioè quello che sappiamo e soprattutto che ci piace fare (può essere l’arte, la scrittura…) e poi cerchiamo di metterle a servizio della comunità, migliorando giorno per giorno in quel settore. Salvo amava lo studio e invitava i suoi genitori a far studiare le sorelle affinché un giorno potessero essere indipendenti. Lo studio libera la mente e la libertà cancella la paura, un’emozione importante per l’uomo ma che deve spingerlo ad agire e non a rimanere inerte, impassibile, immobile. Salvo aveva paura ma ha agito ogni giorno della sua vita cercando di infondere fiducia e speranza in tutte le persone che incontrava e spronandole soprattutto a fare del loro meglio. Facciamo sempre del nostro meglio e non avremo rimpianti. Questo è l’insegnamento che Salvo ci ha dato!

Come possiamo attualizzare, portare nel mondo d’oggi, il messaggio di Salvo?

Possiamo farlo in due modi: raccontando agli altri la sua storia e prendendolo come modello. Noi pensiamo per immagini. E queste immagini si formano nella nostra mente grazie anche ad esempi, a modelli. Prendiamo come nostro punto di riferimento Salvo D’Acquisto, raccontando la sua storia alle persone che incontriamo. Soltanto così il suo gesto potrà rimanere nella storia. Facciamo di Salvo il nostro eroe.

Carla Cesinali

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