DAL CNR UNO STUDIO SUI RISCHI PER IL VOLO

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Molto ha fatto discutere, negli ultimi giorni, l’incidente aereo del 2 febbraio scorso all’aeroporto di Fiumicino le cui cause specifiche, per quanto si può conoscere dal contesto, sono di natura meteorologica. A riferirlo è l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr), che sta studiando i fenomeni repentini, come il wind shear, per fornire al pilota un’allerta tempestiva durante il volo.

E secondo l’Isac-Cnr, alla base dell’incidente ci sarebbe proprio il fenomeno di wind shear, uno degli effetti più pericolosi del temporale, insieme a fulmini, precipitazioni distruttive, ghiacciamento di parti di aeromobile, forte turbolenza ed aquaplaning sulla pista.

L’Istituto Isac-Cnr, insieme ad IRSA ed ISSIA, dall’acronimo RIVONA,”RIschi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale”, sta portando avanti un progetto che ha per obiettivo lo studio di questi fenomeni repentini per fornire al pilota un’allerta che lo porti a tempestive manovre per sottrarsi al pericolo. Il progetto guidato da  Franco Prodi è risultato vincitore di un bando della Regione Puglia nel settore aerospaziale. Basato sull’aeroporto di Brindisi prevede l’installazione, ora in corso, di due radar meteorologici di avanzate caratteristiche  (doppler ed in doppia polarizzazione) operanti ed in posizione opportuna rispetto all’aeroporto (Torchiarolo e Mesagne).

«L’osservazione simultanea con i due radar consentirà di individuare e localizzare le correnti di gravità che originano il wind shear e trasmettere l’allarme al cockpit dell’aereo – spiega Prodi,  Direttore Scientifico del progetto RIVONA – Fenomeni di questo tipo sono caratterizzati da intervalli spazo-temporali molto ristretti, dell’ordine di 3-5 kilometri e della durata di pochi minuti. Con questo progetto il Consiglio Nazionale delle Ricerche si pone all’avanguardia mondiale per lo studio dei fenomeni meteorologici di rischio per la navigazione aerea».

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