BAMBOCCIONI? SOLO PER NECESSITÀ

© Andres Rodriguez - Fotolia.com
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Bamboccioni e choosy. Sono due degli aggettivi che negli ultimi anni abbiamo sentito riferiti ai giovani, quei trentenni spesso laureati che non riescono a trovare un lavoro adeguato e sono costretti a rimanere a casa con mamma e papà. In Italia se ne contano a migliaia e il fenomeno continua a far discutere. C’è chi disapprova in nome della libertà e dell’indipendenza che ogni ragazzo, alle soglie della maturità, dovrebbe conquistarsi, e chi comprende le ragioni profonde di tanti giovani che non hanno possibilità e mezzi per lasciare la famiglia d’origine.

Nel nostro Paese il fenomeno dei bamboccioni è abbastanza comune e non desta scandalo. Negli Stati Uniti, invece, dove la norma è lasciare casa appena si diventa maggiorenni, fa sorridere la rivelazione di Bradley Cooper, candidato al Premio Oscar 2013 come Migliore attore per Il lato positivo, che ha candidamente ammesso di vivere insieme a sua madre, una figura presente e spesso pressante a cui l’attore hollywoodiano non riesce a rinunciare.

Anche lui un bamboccione? Più o meno. Sicuramente più di tutti quei ragazzi che faticano a trovare un lavoro stabile che gli permetta di ottenere l’agognata indipendenza. Perché, a ben guardare, solo una minima parte dei cosiddetti bamboccioni sono scansafatiche con zero voglia di lavorare. La grande maggioranza, invece, è formata da laureati che hanno fatto stage e periodi più o meno lunghi di formazione all’estero, che sono disposti a cambiare residenza e cercano un’occupazione in maniera attiva, interloquendo con agenzie e rispondendo ad annunci.

Non sempre però le speranze di questi giovani vengono soddisfatte. Lontani dall’essere choosy, molti giovani saltano da un lavoro precario all’altro, impossibilitati ad ottenere una stabilità economica che gli consenta di lasciare il nido paterno per costruirsi la propria indipendenza.

Guai ad aspettare che il lavoro ci venga calato dall’alto. Molto meglio rimboccarsi le maniche e cercare da soli l’idea creativa e vincente che possa dare una svolta alla nostra vita. Peccato che anche questo, però, richieda un certo investimento iniziale. Il problema dei bamboccioni esiste, così come esiste un problema lavoro ed è su questo, più che sui temi distanti della finanza, che i prossimi governanti saranno chiamati a dare delle risposte.

A pochi giorni dalle elezioni politiche 2013 sono tanti i discorsi che si alternano, le soluzioni più o meno realistiche che vengono proposte, mentre una sola è la domanda che rivolgono i giovani: lavoro, che significa abbandonare il nido familiare e realizzare finalmente quel sogno di indipendenza insito nel cuore umano.

Piera Vincenti

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