KENYA: MARE INCONTAMINTO E NATURA SELVAGGIA

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Malindi, Watamu, Daini: sono alcune delle più rinomate località di vacanza del Kenya, tra le mete a lungo raggio preferite dagli italiani, che amano combinare il relax del mare con l’avventura dei safari. Il Kenya, infatti, è la destinazione ideale per chi vuole godersi il sole senza rinunciare ad immergersi nella cultura e nella vita locale. Malindi e Daini sono paradisi naturali, con spiagge bianche e incontaminate e un’acqua cristallina in cui vien voglia di tuffarsi, ma sono anche località che consentono di toccare con mano la vera cultura e vita keniota. Le strutture turistiche, benché offrano tutti i comfort occidentali, sono perfettamente integrate nella natura circostante, costruite secondo lo stile tipico della abitazioni locali nel rispetto del paesaggio.

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Non solo mare in Kenya, dove molti scelgono di visitare la capitale Nairobi, porta d’ingresso alle meraviglie del Paese. La città di Nairobi è capitale politica e culturale della nazione. Il Museo Nazionale rappresenta una delle massime espressioni della storia e della cultura locale, visibile anche nei siti archeologici come Olduvai, dove sono stati rinvenuti i più antichi resti umani. Spazi aperti, parchi e giardini fanno della capitale una città verde e poco inquinata. Ma Nairobi è anche la città dello shopping e il turista difficilmente resiste alle tentazione di acquistare oggettistica tribale nel Merkato Maasai.

Il Kenya, così diversificato per paesaggi e scenari, offre squarci mozzafiato che è difficile dimenticare una volta tornati a casa. Emblematico il caso di Keren Blixen che, dopo una vita trascorsa sugli altipiani kenioti, non riuscirà mai più ad abituarsi a vivere nella sua Europa. Un mal d’Africa di cui soffrono tutti coloro che hanno goduto dello spettacolo della natura incontaminata e selvaggia del continente nero, famoso per la sua ospitalità e accoglienza.

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LA CULTURA – Il Kenya, calderone di culture e religioni, si basa sul sistema tribale. Le tribù si possono suddividere in quattro gruppi principali: i Kikuyu, la tribù più numerosa che vive nei dintorni del Monte Kenya, chiamata anche “Montagna di Luce” ; i Masai, una delle tribù seminomadi più conosciute dell’Africa orientale, famosi per la loro fierezza e per il carattere di combattenti nati; i Luo, che vivono sulle sponde del lago Vittoria e si distinguono perché nel rito di passaggio all’età adulta estraggono dai 4 ai 6 denti dell’arcata inferiore; infine gli Swahili, che vivono sul litorale. Il loro nome deriva dall’arabo “Shael” che vuol dire cosa.

La maggior parte della popolazione del Kenya aderisce all’animismo, una religione fondata sul culto di entità incorporee che animano il mondo. Questa dottrina attribuisce un’anima a tutti i fenomeni naturali. L’animista crede in un Dio creatore che mantiene il perfetto ordine delle cose, tutte concatenate tra loro; il suo aspetto è pensato in relazione con l’intero creato. Nel pensiero animista, Dio è troppo potente per interessarsi all’uomo e si serve di intermediari come geni e forze spiritiche del simbolismo, che vengono esortati con rituali magici.

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LA NATURA – Il Kenya offre un paesaggio molto variegato. Le vaste pianure meridionali sono ricche di acacie a ombrello, arbusti spinosi e baobab a forma di bottiglia. Gli alti pendii del monte Elgon e del monte Kenya sono ricoperti da foreste di bambù e, più in alto ancora, crescono i seneci, dagli enormi fiori a forma di cavolo, e le lobelie giganti, dalle lunghe spighe.

IL CLIMA – Il periodo ideale per visitare il Kenya è senza dubbio quello che va da ottobre a febbraio, i mesi più asciutti e caldi quando i mari sono più limpidi e permettono escursioni subacquee alla scoperta della fauna marina. Le piogge sono concentrate in due periodi dell’anno, da marzo a maggio e da ottobre a dicembre.

SAFARI – Safari è una parola suggestiva che in swahili significa viaggio, un viaggio che in Kenya offre la possibilità di immergersi nella natura incontaminata e selvaggia. La savana, infatti, è l’habitat naturale di grandi mandrie di erbivori come antilopi, gazzelle, giraffe, bufali, zebre, elefanti, ma anche dei loro predatori leoni, leopardi e ghepardi. Nel corso di un safari è possibile vistare diverse riserve naturali, ognuna in grado di regalare emozioni uniche.

© Jerome Bernard - Fotolia.com
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La riserva dello Tzavo è anche noto come il parco dei Big Five (elefante, leone, leopardo, rinoceronte e bufalo) mentre il Parco del Masai Mara, famosa riserva naturale situata nella parte sud-occidentale del Kenya, deve il nome al popolo Masai che abita varie zone nella pianura di Serengeti e del fiume Mara. Il Parco si estende per 320 chilometri quadrati e presenta diversi scenari:  aperta savana, boschi e fiumi creano un eco-sistema che può ospitare un enorme numero di uccelli e mammiferi, tanto da rendere il Masai Mara la riserva con la grande concentrazione di vita animale. Anche lo Shimba Hills è ricco di numerose specie di animali che vivono tra piantagioni esotiche, foreste tropicali e cascate. Altro importante parco è quello del Lago Nakuru dove vivono ippopotami e coccodrilli.

LE SPIAGGE – Oltre alle rinomate località turistiche come Malindi e Daini è possibile visitare spiagge dalle bellezza mozzafiato come la spiaggia di She Shale, che sorge vicino alla foce del fiume Sabaki, ideale per chi ama fare lunghe passeggiate, per chi ama la natura selvaggia e l’avventura. Suggestive anche Robins Island e l’Isola di Funzi. Incanta Mafra Hell’s Kitchen, ovvero “la cucina del diavolo”, un canyon dove si alternano pinnacoli, burroni e guglie nelle quali i raggi del sole penetrano creando effetti ottici davvero suggestivi.

LA CUCINA – Il Kenya ha una ricchissima tradizione culinaria a base di riso e pesce insaporiti con noci di cocco, tamarindo e spezie esotiche. Numerosa le varietà di frutti tra cui scegliere: Banane, Ananas, Mango, Frutto della Passione, Melone, Anguria, Avocado, Lime, Papaya, Guiava. La bevanda tradizionale invece è il Chai, il tè servito con una piccola variante alla tradizione inglese: latte, acqua, molto zucchero e foglie di tè vengono portati ad ebollizione tutti insieme e serviti ancora fumanti.

Piera Vincenti

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