IDRATARE LA PELLE PER PREVENIRE L’INVECCHIAMENTO

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La pelle, con i suoi 2 metri di superficie, nell’uomo adulto è l’organo più esteso dell’organismo. È costituita da tre strati, epidermide, derma ed ipoderma. L’epidermide è a sua volta costituita da sei strati, tra questi lo strato più superficiale, lo strato corneo, quello che viene a diretto contatto con l’ambiente esterno e costituito da cellule morte, protegge la nostra pelle dalle aggressioni esterne, ovvero da agenti atmosferici, batteri e sostanze chimiche. L’epidermide è costituita per circa il 10-15 per cento di acqua e nella sua interezza contribuisce all’idratazione della pelle. Sotto l’epidermide si trova il derma, al cui interno sono presenti nervi, capillari e fibre di collagene; essa è costituita per il 70 per cento di acqua. L’ultimo e più interno degli strati della pelle è l’ipoderma che essendo costituito prevalentemente da cellule di grasso, i lipociti, svolge una funzione isolante. Visto l’alto contenuto di acqua nella nostra pelle, capirete perché tra le cause dell’invecchiamento cutaneo la disidratazione ha di sicuro un ruolo determinante. Essa è spesso causata da fattori esterni quali, caldo, freddo e vento, che portano inevitabilmente allo screpolamento della cute, ma come già accennato nello scorso articolo, la pelle riveste un ruolo fondamentale nel processo della termoregolazione, processo mediante cui il nostro organismo mantiene costante la temperatura corporea attraverso l’eliminazione dell’acqua.

L’eliminazione dell’acqua attraverso la cute avviene tramite due processi, la sudorazione, anche nota come perspiratio sensibilis e la perspiratio insensibilis ovvero l’eliminazione dell’acqua sotto forma di vapore dalla pelle all’ambiente esterno. Benché l’eliminazione dell’acqua sia essenziale per il mantenimento di una temperatura corporea costante, la pelle, per rallentare la perdita d’acqua dalla sua superficie, ha ideato una forma di difesa in grado di mantenere un equilibrio tra la perdita e l’introduzione di acqua, chiamata NMF (Natural Moisturizing Factor). Il NMF è una miscela di sostanze, aminoacidi, acido pirrolidone carbossilico, acido lattico, urea e molte altre, tutte a carattere idrosolubile ed igroscopico, ovvero in grado di assorbire l’acqua presente nell’atmosfera o nelle creme ad azione idratante. L’eliminazione del sebo e del NMF, causata dall’utilizzo di detergenti eccessivamente aggressivi che alterano il pH della pelle, causano disidratazione cutanea, principale causa dell’invecchiamento. L’idratazione quindi è uno dei rimedi più semplici ed efficaci per scongiurarlo e può essere attuata sia attraverso l’utilizzo di prodotti idratanti che bevendo molta acqua naturale nell’arco della giornata, ma anche consumando verdure e frutta di stagione, ricche di acqua e di sostanze antiossidanti. Altre piccole regole che aiutano a mantenere sana, luminosa ed idratata la nostra pelle sono: non fumare, evitare le fonti di stress, non esporsi in maniera eccessiva alle radiazioni solari e non far uso eccessivo di lampade abbronzanti; queste ultime infatti seccano notevolmente la pelle e contribuiscono a quello che viene definito fotoinvecchiamento.

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L’unico modo per ridurre la disidratazione e migliorare il livello di idratazione cutanea è l’utilizzo costante di creme o lozioni idratanti. Vediamo ora come funzionano i vari prodotti idratanti in commercio. Essi per semplicità possono essere suddivisi in tre categorie: antidisidratanti, idratanti ed emollienti. Gli antidisidratanti svolgono la loro azione attraverso la formazione di barriere occlusive, che inibiscono l’evaporazione dell’acqua e mantengono la giusta umidità della pelle. Tali prodotti hanno una texture grassa ed untuosa causata dai loro componenti, grassi animali e vegetali. Il loro utilizzo è sconsigliato per l’idratazione del viso in quanto a causa della loro natura occlusiva possono provocare comedoni ed irritazioni. Gli idratanti sono in grado di fissare l’acqua nelle cellule dell’epidermide, ma hanno un’azione meno intensa e di breve durata. Tra essi degni di nota quelli in cui vengono utilizzati i liposomi come veicoli di sostanze idratanti. I prodotti emollienti infine, addolciscono la pelle con un’azione di breve durata svolgendo l’azione contraria agli astringenti. Detto ciò possiamo dire che i fattori di rischio della disidratazione sono:

  • l’esposizione al sole: quindi sarebbe auspicabile ricorrere quotidianamente ad una protezione solare;
  • l’acqua calda: favorisce la dissoluzione delle sostanze lipofile della pelle, gli oli, il consiglio è quello di utilizzare acqua tiepida per lavarsi;
  • i prodotti irritanti: limitare l’uso di saponi e detergenti aggressivi e preferire quelli con un pH inferiore a 5;
  • le condizioni climatiche: freddo e caldo eccessivi, proteggere sempre la pelle con un idratante;
  • l’eccessivo riscaldamento e l’assenza di umidità negli ambienti chiusi: favoriscono l’evaporazione dell’acqua dalla nostra pelle;
  • l’inquinamento: pulire sempre la pelle del viso prima di andare a letto.

Le regole d’oro per una corretta idratazione cutanea sono:

  • bere almeno due litri di acqua naturale;
  • dormire secondo le proprie esigenze;
  • per evitare la disidratazione della pelle delle nostre mani, d’inverno proteggerle sempre con guanti ed indossare guanti di gomma quando si svolgono le faccende domestiche;
  • umidificare gli ambienti in cui viviamo e lavoriamo;
  • dopo esserci lavati prendiamo l’abitudine di tamponare il nostro corpo e non strofinarlo ed idratarlo generosamente utilizzando un prodotto idratante.

Doralda Petrillo

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