Luisa Spagnoli tra fiction e realtà così aiutò le donne

La fiction su Luisa Spagnoli fa leva sul senso di rivalsa delle donne, ancora oggi sottovalutate, e su una miriade di emozioni diverse. Dotata di una grande determinazione, nonostante fosse analfabeta, Luisa già da bambina aveva le idee chiare. Sulle note di Paolo Vivaldi e diretta da Lodovico Gasparini, Luisa Ranieri veste i panni della celebre imprenditrice italiana, vissuta tra il 1877 e il 1938, in un ambiente in cui le donne erano metaforicamente «gli angeli della casa» ma nei fatti a volte subivano atroci violenze proprio tra le pareti domestiche. Luisa era dotata di una grande creatività, alla quale si univano intuito e lungimiranza. Affiancata e sostenuta dal marito Annibale (Vinicio Marchionni), che invece non era tagliato per gli affari, aprì un negozio di confetti, realizzando prodotti eccellenti, i quali furono apprezzati dalla famiglia Buitoni, che con i coniugi Spagnoli fondò così la Perugina. La prima puntata della fiction si concentra sulle difficoltà di una donna che però non si fece abbattere dagli eventi, anzi da questi trasse forza e motivazione, ricordando per certi versi Adriano Olivetti soprattutto per le innumerevoli iniziative di welfare.

Durante la prima guerra mondiale, quando sia Annibale sia Giovanni Buitoni – figlio del celebre imprenditore, chiamato dalla Germania per risollevare le sorti dell’azienda – erano al fronte, Luisa Spagnoli si fece totalmente carico della fabbrica creando un team di lavoratrici che, con dedizione ed efficienza, sostituirono i loro mariti senza far abbassare la produzione e senza dover trascurare la prole e gli anziani grazie all’inventiva della titolare che costituì una nursery all’interno dello stabilimento. Il primo episodio della serie, andata in onda su Rai Uno lunedì, 1 febbraio 2016, termina con un bacio rubato; Giovanni Buitoni diventerà l’amante di Luisa Spagnoli, madre di numerosi figli avuti da Annibale, ai quali non fece mai mancare amore e attenzioni.

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Nel corso del secondo episodio, in programma sempre in prima serata il 2 febbraio, divamperà la passione tra il rampollo dei Buitoni e Luisa che nel frattempo inventerà il Bacio Perugina (denominato prima Cazzotto) e, poco prima di morire, fonderà la celebre casa di moda che ancora oggi porta il suo nome. Gli sceneggiatori, Franco Bernini e Gloria Malatesta, si sono ispirati al racconto di Maria Rita Parsi, pubblicato nel libro “Le italiane” (Castelvecchi). La fiction di Rai Uno è un buon prodotto, soprattutto per il contenuto didascalico. Con i meravigliosi costumi di Walter Azzini e le ottime scenografie di Cosimo Gomez e Andrea di Palma, la serie su Luisa Spagnoli ci cala in un ambiente diverso dal nostro, dove vigevano luoghi comuni che potevano essere superati con la forza di volontà anche perché il vento del cambiamento agli inizi del secolo scorso si percepiva forte e chiaro. Luisa, però, viveva in una città di provincia, come Perugia, e quindi la domanda sorge spontanea: come fece questa donna a sviluppare intuito per gli affari?

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