Il Conte Tacchia e quel miracolo degli “Dei”

il-conte-tacchiaSe esistono gli Dei del teatro, si sono materializzati la sera dell’11 agosto in quel magico luogo che è l’Anfiteatro romano di Albano Laziale, sede dell’omonimo Festival. E sì, perché da una cittadina in cui tante radici di Roma si nutrono di storia, miti e leggende, non poteva concretizzarsi la beffa che un violento temporale, a poche ore dallo spettacolo, sembrava aver ormai messo in atto. Non potevano, gli Dei o chi per loro, impedire la rappresentazione de Il Conte Tacchia, alias Adriano Bennicelli, personaggio realmente esistito nella Roma di fine Ottocento. Tutti ricordiamo il film di Sergio Corbucci del 1982, con Enrico Montesano nel ruolo del Conte. La commedia musicale, scritta da Toni Fornari, prolifico e bravissimo autore teatrale, ne ripropone la storia in modo più che degno, affidando il ruolo principale a Pietro Romano, interprete di spicco nel teatro “romanesco” e quello del Principe, che nel film fu di Vittorio Gassman, all’amatissimo Maurizio Mattioli. Un pubblico imponente, accorso nonostante gli echi dei tuoni, ha potuto assistere a questo spettacolo che è un’attenta rivisitazione della vicenda Tacchia e degli accadimenti storici dell’epoca, ma nel più classico stile della commedia musicale italiana. Figlio del falegname Filippo Bennicelli, interpretato dal convincente Bruno Conti, e insignito del titolo di Conte direttamente da Papa Pio IX (cameo dello stesso Fornari) per averlo aiutato a fuggire da Roma in direzione Gaeta (allora territorio del Regno delle Due Sicilie), il ragazzo Adriano cresce con l’ossessione di divenire nobile sul serio, e la sua ricerca spasmodica dell’acquisizione di sangue blu con improbabili avi o sposando una vera nobildonna, lo allontana dal lavoro e dalla ragazza che lo ama inutilmente. La vita, coprendolo di ridicolo agli occhi di tutta Roma, gli insegnerà che è folle rincorrere ciò che non si può diventare e che i veri valori, i veri titoli nobiliari sono quelli nascosti nell’animo. Ad aiutarlo nel suo cammino di scoperta lo accompagna il Principe, splendida interpretazione di Mattioli, perfettamente in parte e capace di catalizzare l’approvazione del pubblico che ha avuto comunque l’opportunità di assistere a uno spettacolo sontuoso, armonico, con tutti gli interpreti capaci di dar vita ad un musical ricco di canzoni (forse troppe) cantate benissimo e con movimenti scenici molto ben effettuati grazie alla regia e alle coreografie di un maestro quale Gino Landi.

 

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Il Conte Tacchia teatrale è quasi un ritorno alle origini della commedia musicale, quando non si lesinava sul numero dei protagonisti sul palco, qui addirittura venti, una rarità di questi tempi! Ma il numero conterebbe poco se non fosse accompagnato dalla qualità, che in questo caso c’è e in quantità. Tra le tante piccole storie nella storia, ben inserite nel testo, il momento della serenata alla pseudo contessa Eva della Gherardesca è un canto a tre di rara bellezza. Ci sono difetti in questo spettacolo? Quasi in nessuna rappresentazione mancano, sia chiaro. E allora non sarò cattivo se dico che la durata, a mio parere, è un po’ lunga e che forse qualche “limatina” sarebbe salutare. Venti canzoni sono tante, seppur eseguite molto bene. Ma sono particolari migliorabili col tempo, senza dubbio. il-conte-tacchia-recensioneComplessivamente, con Il Conte Tacchia di Fornari e Landi, si assiste a un gran lavoro e ad un miracolo della produzione (Achille Mellini) che ha avuto coraggio e mezzi per portare in scena tanta abbondanza. E’ difficile trovare un solo interprete che non sia convincente, dal più giovane, Marco Todisco (scoperto e lanciato da Enrico Brignano, lo ricordate?), che sta velocemente diventando un esperto del palcoscenico, al veterano Maurizio Mattioli, che dona alla scena calore e carisma, passando per il bravo Pietro Romano. Menzione speciale per la scenografia di Gianluca Amodio e per i costumi di Graziella Pera. Non tuona più, le nuvole sono lontane, il pubblico applaude convinto. Gli Dei sorridono del loro intervento. Voto: [usr 3.5]

Paolo Leone

Albano Laziale, Anfiteatro Festival, 11 agosto 2015

Achille Mellini presenta: Il Conte Tacchia – Commedia musicale di Toni Fornari. Musiche originali di Enrico Blatti.

Con: Maurizio Mattioli, Pietro Romano, Bruno Conti, Simona Patitucci, Paola Giannetti, Emy Bergamo, Laura Di Mauro, Giancarlo Teodori, Marco Todisco, Matteo Montalto, Arianna Galletti, Ezio Passacantilli, Adele Vitale, Marco Paolo Tucci, Vasco Giovannelli, Sandro Bilotta, Benedetta Imperatore, Sara Cipollitti, Federico Pisano, Vincenzo Fioretti, Giuliano Surace, Francesca Zanon.

Costumi di Graziella Pera, Scene di Gianluca Amodio. Regia e coreografie di Gino Landi.

Foto di scena di Elena Lanfaloni e Mariano Fanini.

Si ringrazia l’ufficio stampa dell’Anfiteatro Festival nelle persone di Esa Ugazzi e Fabio Bruno.

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