ANIMALI. ENPA E OPEL INSIEME PER AGEVOLARE LA MOBILITA’ DEI VIAGGIATORI CON PET AL SEGUITO

Nelle case dei nostri connazionali vivono quasi sei milioni di cani; secondo un sondaggio Doxa, sono quattro milioni gli italiani che non vogliono separarsi dal loro “amico” neanche durante le vacanze estive e che nelle prossime settimane si recheranno nei luoghi di villeggiatura in compagnia del proprio pet.

«Agevolare la mobilità degli italiani e degli animali d’affezione rappresenta dunque non solo una necessità imprescindibile, ma anche un valido strumento per prevenire la terribile piaga degli abbandoni e del randagismo», ha dichiarato Marco Bravi, responsabile Comunicazione e Sviluppo di Enpa, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova partnership Enpa-Opel, che si è svolta oggi a Roma presso la Casa del Cinema.

«Negli ultimi anni sul fronte dei viaggi a “quattro zampe” sono stati fatti significativi passi avanti. Penso, ad esempio, alla crescente disponibilità delle strutture ricettive ad accogliere gli animali d’affezione – ha proseguito Bravi – promossa anche dal sito www.vacanzebestiali.org di Enpa. Tuttavia, molto resta ancora da fare, soprattutto sul lato della mobilità che, a differenza di quanto accade in altri Paesi, presenta ancora troppi limiti alla libera circolazione dei pet».

Ed è proprio per questo che l’Ente Nazionale Protezione Animali ha aderito con entusiasmo al progetto Combo della Opel che, tarato sulle particolari esigenze di trasporto dei nostri “amici” anche tramite allestimenti speciali, è stato certificato da Enpa come mezzo ideale per gli spostamenti con gli animali d’affezione. «Ringrazio Opel non solo per avere preso in considerazione le necessità dei pet e dei loro proprietari – ha concluso Bravi –, ma anche per aver sostenuto concretamente in questa operazione le attività istituzionali della Protezione Animali mettendo a nostra disposizione alcuni modelli dell’automezzo, i quali, ne sono certo, si riveleranno molto preziosi per il lavoro quotidiano dei nostri volontari».

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