L’alimentazione sana e il cibo come atto d’amore

alimentazione-sanaAlimentazione sana, cibo, calorie, diete: sono tra le parole più cercate della rete. Ma che cosa vuol dire mangiare correttamente? Vi racconto una storia. Un pomeriggio ero distesa sul divano, in preda a un mal di testa pulsante e non potevo assumere analgesici. Pian piano mi addormentai scivolando in un sonno profondo e fu proprio in quel preciso istante che nella mia mente si materializzò l’acqua. Sussultai. Forse avevo bisogno di bere? Andai in cucina e con mia sorpresa bevvi due bicchieri d’acqua. Il mal di testa dopo dieci minuti si placò per poi scomparire del tutto nell’ora successiva. Le emicranie e le cefalee non hanno sempre quest’origine, ma nel caso specifico il mio corpo necessitava di acqua; perché allora non avevo lo stimolo della sete? Per diverso tempo me lo sono chiesta, fino a quando – leggendo alcuni libri sull’alimentazione sana in concomitanza di Expo Milano 2015, il cui tema è proprio Nutrire il Pianeta – Energia per la vita – ho preso coscienza di quel che mi era capitato. Ero come affetta da una strana forma d’ipoacusia, che però non aveva colpito il mio udito, tra l’altro fin troppo sviluppato, bensì il mio istinto. Questa sindrome interessa soprattutto l’Occidente ed è causata da uno stile di vita sempre più frenetico; chiusi nei nostri uffici dimentichiamo l’essenziale e la soddisfazione (quella vera) di condurre una vita piena, facendoci guidare dal flusso, cioè da quel fiume di energia che scorre in ciascuno di noi e che è nutrito dalle sorgenti dell’alimentazione corretta oltre che da una mente curiosa, ricettiva agli stimoli e alle novità. Il cibo ci nutre, ci rinvigorisce e ci dà la forza per affrontare le sfide. Mangiare bene non vuol dire imporsi diete ferree e calcoli delle calorie, piuttosto significa ascoltare il nostro corpo che ci parla. Significa non alimentarsi per ridurre le emozioni negative bensì assaporare correttamente i cibi chiedendosi: oggi di cosa ho realmente bisogno? Quella fetta di torta è proprio necessaria? Mangiare è un atto d’amore. cibo-atto-d-amoreLise Bourbeau nel libro “Mangia… e ascolta. Stop al controllo” (edizioni Amrita) scrive di cinque ferite dell’anima (rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia) che sono controllate dal nostro Ego con diversi mezzi, creandoci disagi anche con il cibo e influenzando di conseguenza il nostro peso corporeo. Indossiamo così una maschera credendo che questa ci preservi dal dolore della ferita che si è aperta. La Bourbeau spiega perché preferiamo determinati alimenti rifiutando altri e afferma che il nostro Ego ignora ciò che realmente ci serve in un dato momento. Il controllo ci impedisce di ascoltarci veramente. «L’Ego – scrive l’autrice – alimenta tutte le nostre paure e ci fa agire in base alle sue convinzioni, per non farci soffrire». I genitori riattivano le ferite dei figli fino ai sette anni di vita e il rapporto con il cibo sarà condizionato dalla madre. Secondo Lise Bourbeau, «già da molto piccoli alla minima emozione o contrarietà impariamo a ingerire qualcosa tranne ciò di cui abbiamo realmente bisogno; la maggior parte di noi ha imparato a consolarsi, a darsi attenzioni, a ricompensarsi con qualcosa da mettere sotto i denti», per questo, quando una ferita è riattivata, facciamo fatica a capire se realmente abbiamo fame. Non ascoltando il corpo o non imparando mai a farlo, lui non comunica più con noi. Come riabituare, dunque, i nostri sensi a sentire veramente ciò che l’organismo ha da dirci? L’autrice consiglia una serie di tecniche, quali la meditazione, la visualizzazione, la scrittura di un diario sulla nostra alimentazione quotidiana e soprattutto suggerisce di evitare i conflitti a tavola, perché il cibo, una volta ingoiato, finisce nello stomaco e da qui nell’intestino tenue che lo metabolizza. In un altro libro, “L’intestino felice” (Sorzogno), Giulia Enders sostiene, citando una serie di ricerche, che nella nostra pancia c’è un secondo cervello, il quale condiziona il nostro stato d’animo e quindi il nostro benessere psico-fisico. Avere un buon rapporto con il cibo ci permette di assumere da ogni alimento le sue sostanze nutritive; dunque di stare più in salute e di affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza.

alimentazioneLa Bourbeau specifica inoltre quale atteggiamento adottare quando siamo in un ristorante o in un’altra nazione dove non sappiamo se quelle pietanze siano del tutto salutari. Come porre fine al controllo? Ascoltandoci ogni giorno, senza obbligarci a mangiare quando non ne abbiamo voglia solo perché è arrivato l’orario del pasto, e conducendo uno stile di vita più sano a qualsiasi latitudine del globo e qualunque lavoro noi svolgiamo. Il cibo è un nostro alleato. Quando lo rifiutiamo o non lo assaporiamo, mangiando le pietanze solo perché spinti da uno stato d’animo negativo, e soprattutto quando lo sprechiamo, commettiamo un crimine prima di tutto verso noi stessi. «Dietro l’atto di nutrirsi oggi si nascondono alcuni dei più gravi problemi a livello mondiale», afferma Lisa Casali nel manuale “Autoproduzione in cucina” (Gribaudo). Gli sprechi, l’obesità, l’anoressia, la bulimia, il calcolo smodato delle calorie e le diete poco salutari sono i mali della nostra società. Stabilire un contatto diretto con la Natura, anche una volta a settimana, facendo più attenzione ai segnali del corpo, migliora il nostro vivere quotidiano e quello delle generazioni future, alle quali lasciamo attraverso il nostro codice genetico pregi e difetti di un mondo che cambia troppo in fretta, speriamo e ci auguriamo in meglio. Il cambiamento parte da ciascuno di noi…

Maria Ianniciello

 

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