La Cristalloterapia e il Chakra Svadhishtana

Cristalloterapia: sette Pietre per sette Chakra (Seconda Parte) Eccoci qui per proseguire il nostro percorso “energetico” nel mondo dei cristalli! La scorsa settimana abbiamo approfondito il primo Chakra, Muladhara, e come agire su questo importante centro con alcune pietre. Oggi parleremo del secondo Chakra, il cui nome sanscrito è Svadhishtana, che significa “collocato nel suo proprio posto”. Si trova nel basso ventre, nella cavità pelvica, e rappresenta il luogo in cui nascono gli istinti sessuali, ma anche più in generale tutti gli atti creativi e procreativi, sostenuti da un tipo di energia attiva, capace di mettere in movimento proprio le capacità creative e dare così prospettive future. Questo Chakra inoltre è associato all’idea del piacere inteso come gusto (infatti Svadhishtana può essere tradotto anche come “dolce”), senso fondamentale per riconoscere ciò che è commestibile da ciò che non lo è, capacità imprescindibile per la sopravvivenza. Fisicamente gli corrispondono le ovaie, la prostata, i testicoli, gli organi sessuali, il sistema urinario e renale. Il suo elemento è l’acqua (elemento primordiale della Creazione, ma anche capace di “pulire” ed eliminare ad esempio tutti i blocchi emotivi), la frase che lo caratterizza è “Io sento” e il colore l’arancione, colore delle emozioni e dell’energia.

Corniola
Corniola

E’ interessante notare come il primo e il secondo Chakra abbiano diversi punti in comune, ma Svadhishtana ha un’accezione femminile più forte, racchiudendo comunque entrambe le polarità. Cosa succede se questo Chakra non è in equilibrio? Potremmo trovarci in presenza di patologie che coinvolgono gli organi corrispondenti, quindi disturbi sessuali, disturbi ai reni e alla circolazione, ma anche ansia ed incapacità di vivere ed esprimere le proprie emozioni con conseguente senso di paura e voglia di isolamento. Per lavorare su Svadhishtana ho scelto la Corniola e l’Opale di fuoco, ma vale sempre la regola di pietre del colore associato al Chakra! La Corniola fa parte della famiglia dei quarzi, ed è il simbolo di vitalità, allegria e ottimismo! Gli antichi egizi donavano ai propri morti questa pietra affinché li accompagnasse nel viaggio nell’aldilà e ne propiziasse la “nuova vita”; ancora oggi è considerato un potente talismano contro ogni tipo di malasorte e contro i terremoti: la casa che ha tra le proprie pareti una corniola, si crede, non crollerà. A livello fisico la corniola agisce in modo eccellente sulla digestione, ma anche sulla pressione, sulla purificazione del sangue (previene anche le vene varicose), e aiuta l’assimilazione di vitamine e nutrienti vari. Viene usata per curare gli occhi, per mantenere la pelle giovane e sana e per favorire la fecondità. A livello emotivo, se da un lato lavora sull’ottimismo e la vitalità, dall’altro allontana sentimenti negativi quali l’odio, la gelosia e l’invidia, favorendo e agevolando le relazioni interpersonali. La corniola inoltre ha la spiccata capacità di conferire stabilità, concretezza e razionalità. Una bellissima pietra, non c’è che dire!

L’Opale di fuoco è una pietra preziosa in tutti i sensi! I Romani la indossavano come simbolo di speranza e purezza, mentre i Greci erano convinti che chiunque la indossasse, possedeva il dono della preveggenza. In realtà è una pietra che lavora molto meglio sul piano emotivo che non su quello fisico, perché lavora in modo specifico sull’energia vitale. E’ in grado infatti di eliminare i blocchi energetici (sia del primo che del secondo Chakra) in modo molto potente e per questo ne sconsiglio fortemente un uso continuativo, ma piuttosto a periodi alterni. L’Opale di fuoco fa emergere emozioni represse e ridona il coraggio per realizzare progetti accantonati o che ci sembrano troppo ambiziosi per le nostre capacità. Ci restituisce ottimismo, intuizione e chiarezza interiore ed è infatti la pietra perfetta per chi soffre di depressione ed apatia. L’opale ci mette sulla strada del cambiamento riaccendendo questo desiderio e donandoci maggiore forza di volontà. Ora che “le basi fisiche” sono state poste e sono ben salde, vi aspetto la prossima settimana per proseguire il nostro viaggio con la cristalloterapia, verso un livello più “mentale”! Per leggere l’altro articolo clicca su qui. 

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