Renato Zero: una vita tra canzoni e concerti

Renato Zero
Renato Zero

Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, “Il principe dell’eccentricità”, canta la vita a dispetto di latitudini e differenze. A 63 anni, Renato è ancora libero di cambiare e di cantare per chi vorrebbe farlo. Innovatore, coraggioso, leale e onesto, innanzitutto con se stesso, Renato Zero è una persona libera: romano, cantautore, prercursore di temi, tempi, moda e parole egli  si sente, tuttavia, un melanconico straniero in patria. Una patria che un tempo profumava di sapori e conquistava, con i suoi inconfondibili colori, il mondo intero e che oggi sa di sterile omologazione. Le sue canzoni traspirano da sempre identità, e, se agli inizi erano erano accompagnate dal brusio dei pregiudizi oggi sono sommerse di infiniti applausi. Il sapore della fatica e dell’olio di gomito, dei progetti, quelli veri, degli schiaffi, quelli veri, e perché no, del successo, quello vero, è ancora forte, potente, inimitabile. Lui che, in qualità di personaggio borderline, si è mosso per anni sul filo dell’ambiguità ha saputo sfondare il muro della superficialità di una Italia bigotta, mediocre  e troppo spesso spaventata dalla diversità. Intrattenitore, provocatore, conquistatore delle masse, Renato Zero spinge il pubblico a guardarsi dentro, a farsi domande e a mettersi in discussione in nome della libertà.

renato ok 2A sette mesi dalla pubblicazione di “Amo-Capitolo I”, da subito in cima alle classifiche, e da un tour fatto di 15 date sold out, lo scorso 29 ottobre Renato Zero ha pubblicato “Amo – Capitolo II”, in attesa del 26 novembre, giorno in cui uscirà “Amo – Capitolo III” che completerà la trilogia autobiografica del cantautore.

Eccentrico filosofo contemporaneo, Renato Zero propone la sua visione della vita senza mai rinunciare alla speranza, che della vita  ne è il motore. E, dopo i nuovi concerti, che si chiuderanno con ben  5 date (16, 18, 19, 21 e 22 dicembre) previste al Palalottomatica di Roma, Renato sarà ancora lì, senza luci di sé ma con il cuore zeppo di anima.

Raffaella Sbrescia

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